Malati Covid assistiti con la telemedicina: ospedale e medici uniscono le forze

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Nell’ultimo mese l’ospedale ha iniziato a seguire anche a casa i pazienti attraverso la telemedicina

I medici di famiglia già lo fanno: sono circa 800 i pazienti assistiti a domicilio

LECCO – Un servizio che già esisteva per i malati cronici ed esteso in questo momento di emergenza anche ai pazienti Covid dimessi dall’ospedale,  che continuano ad essere assistiti grazie alla telemedicina: è il progetto avviato nell’ultimo mese dal Dipartimento Fragilità dell’ospedale di Lecco, in collaborazione con Ats e con i medici di base.

“E il modello Lecco di presa in carico del paziente che si amplia – ha sottolineato il direttore generale dell’Asst di Lecco, Paolo Favini, presentando l’iniziativa in conferenza stampa – attraverso i medici di medicina generale e con il nostro dipartimento che si è reso disponibile a seguire i malati Covid a domicilio”.

Pazienti monitorati utilizzando le nuove tecnologie: una ‘tele’ assistenza del malato, attraverso il contatto telefonico con gli operatori dell’azienda ospedaliera e una piattaforma web che registra i parametri del paziente, chiamato a misurarsi temperatura corporea e saturimetria, quest’ultima attraverso un saturimetro messo a disposizione dell’ospedale. Se i sintomi si aggravano, il medico di famiglia viene tempestivamente avvisato.

“In questa seconda fase della pandemia ci siamo organizzati su due linee di intervento ha spiegato il dott. Gianlorenzo Scaccabarozzi, direttore del Dipartimento Fragilità – mantenendo la gestione dei posti letto ospedalieri nel reparto dei sub acuti, nel monitoraggio e trasferimento dei pazienti clinicamente stabili in reparti con minore assistenza, e una seconda attività di assistenza da domiciliare”.

 

Sono 155 complessivamente i pazienti Covid seguiti con la telemedicina in quest’ultimo mese, di cui 85 transitati nel reparto subacuti e 70 che avevano fatto ingresso al Pronto Soccorso ma per i quali non era stato necessario il ricovero ospedaliero.

A questo progetto si associa l’attività dei medici di famiglia con l’iniziativa lanciata dalla Coop. Cosma, che ne raggruppa 200 circa nel lecchese, e iniziata già nella prima ondata della pandemia: anche in questo caso è la telemedicina ad aiutare il monitoraggio dei pazienti, ben 800 quelli assistiti dai medici della Cosma.

“Semplicità, tecnologia e vicinanza al paziente, su queste tre premesse è stato costruito il nostro servizio” ha spiegato il dott. Marco Magri di Cosma.

I pazienti, segnalati dai medici di famiglia, sono inseriti nell’apposita piattaforma creata da Cosma e quindi nel piano di monitoraggio che avviene tramite contatto diretto telefonico con il malato, con ‘televisite’ e con la registrazione dei dati (temperatura, saturimetria, frequenza cardiaca e frequenza respiratoria) attraverso una App dello smartphone.

“Il telemonitoraggio è un ulteriore tassello della collaborazione con ospedale, con approci diversi cerchiamo di raggiungere gli stessi obiettivi” ha sottoineato il presidente di Cosma, il dott. Umberto Motta.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il direttore dell’Ats Brianza, Silvano Casazza, e il dott. Pierfranco Ravizza, presidente provinciale dell’ordine dei medici. Entrabi hanno lodato la cooperazione tra gli enti e i medici di base.

“In questi mesi si è discusso se tenere lontani i pazienti dall’ospedale, io credo in un’impostazione diversa – ha concluso il direttore dell’ospedale, Favini – i pazienti possono essere curati da casa, non per lasciare liberi posti in ospedale ma perché hanno un beneficio nel restare a casa, seguiti direttamente dai medici di base e dell’Asst”.