Mare sempre a destra, Steppo chiude il suo giro d’Italia con Maurizio nel cuore

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“Dal punto di vista emotivo è stato il viaggio più difficile”

Giro d’Italia… 18 giorni e 3700 chilometri di costa sui pedali

LECCO –  Anche se si parla di bicicletta, la grande corsa rosa questa volta non c’entra nulla. Questo giro d’Italia è frutto della fantasia della Steppo, al secolo Stefania Valsecchi, che l’ha definito, in un inglese/francese maccheronico, “un cost to cost passando pur la cost”.

La maestra lecchese ha concluso sabato scorso un altro dei suoi viaggi-avventura: 18 giorni in bicicletta, 3720 chilometri percorsi (“chilometro più, chilometro meno”), da Ventimiglia a Trieste seguendo la costa.

“Esplosione di gioia ma vado a cercar riparo che arriva lo stratempo!!!!” ha commentato su Facebook alla fine del suo viaggio, sabato 27 luglio a Trieste.

La partenza il 10 luglio scorso da Ventimiglia: “L’idea è stare tutto sulla costa, bici strada, scendere in Calabria, passare in Puglia fino all’estremo tacco e risalire a Trieste. Tutto sul mare, tutto il periplo della nostra bella Italia – postava sui social -. Nel 2013 partii da Trieste e arrivai a Ventimiglia attraverso le Alpi fuori strada. Ora torno da Ventimiglia a Trieste per mare. Mare sempre a destra…”.

L’incontro in Toscana con Riccardo Annoni, soprannominato il Senatore

Questo lo spirito con cui è partita la lunga pedalata attraverso l’Italia: “Anche se, adesso che sono arrivata, posso dire il vero motivo di questo cicloperiplo – ci racconta -. Non sarei mai partita se non fosse stato per Maurizio, il grande amore della mia vita, morto lo scorso 15 agosto. Aveva la patente nautica e in dicembre sarebbe andato in pensione. Lui era fiero dei miei viaggi ma era anche un po’ geloso di tutti quegli incontri e così mi diceva ‘L’an che vee te porti a fa’ el periplo d’Italia in barca; te foo piö ‘na de per te in bici!’ (l’anno prossimo ti porto a fare il periplo d’Italia in barca; non ti lascio più andare da sola in bici). Voleva girare attorno a tutto lo Stivale in barca guardando la costa dal mare e allora sono partita in bici, con Maurizio nel cuore, guardando il mare dalla costa“.

L’incontro con Paola Gatti e la sua famiglia

Il viaggio è andato benissimo, il tempo splendido fino a pochi minuti dopo l’arrivo dell’ultima tappa, la logistica e la geografia erano semplici: “Emotivamente, però, è stato il viaggio più difficile. Quando ho ‘svoltato’ per tornare in su l’emotività ha avuto il sopravvento, ho accelerato perché sentivo il bisogno di tornare a casa”.

La strada, come al solito, si è rivelata luogo di incontri con vecchi e nuovi amici. Tanti i lecchesi trovati sul percorso: “Paola Gatti, Piera e Agostino Cesana, Alessandra Sottocornola, Riccardo Annoni per tutti il “Senatore” e Alessandra Tondale: chi si è trasferito per motivi di lavoro, chi era da parenti, chi in vacanza… li ho incontrati tutti in giro per la nostra bella Italia”.

Gli aneddoti, in un viaggio del genere, si sprecano: “Grazie ad alcune indicazioni sbagliate sono finita sul Grande Raccordo Anulare, ho pedalato per 15 chilometri quando sono stata raggiunta da due volanti della Polizia. Fortunatamente sono stati magnanimi, mi hanno scortato alla prima uscita senza darmi la multa – racconta -. La stessa sera, a Sabaudia, ho cercato invano un posto per dormire, essendo sabato era tutto full. Come extrema ratio mi sono rivolta al parroco che, dopo avermi ricordato anche lui che al sabato è impossibile trovare da dormire senza prenotazione, mi ha accolto. Così, dopo la messa con un prete siriano e uno ucraino, sono riuscita ad andare a letto con un tetto sulla testa”.

Ancora incontri lungo la strada…

Ormai Steppo, l’Italia la conosce benissimo: “L’ho attraversata da Nord a Sud, poi da Sud a Nord, da Ovest a Est e adesso ho percorso il periplo. Non finirò mai di dire che l’Italia è il paese più accogliente del mondo e il più facile da vivere. Non nascondo però, che quando sono arrivata a Lecco e ho visto l’acqua dolce del lago e i confini delle montagne mi si è aperto il cuore: la nostra città è il giardino più bello d’Italia!”.