Mir Sada in viaggio al campo profughi Miral sulla rotta dei disperati

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Assieme all’associazione di Lecco una delegazione del circolo Arci Spazio Condiviso

“Abbiamo visto coi nostri occhi storie incredibili di violenze e pestaggi”

LECCO – Il 6 e 7 luglio una delegazione dell’Associazione “Mir Sada – Progetto per la Pace” di Lecco e del circolo “Arci spazio condiviso” di Calolziocorte si è recata a Velika Kladusa una cittadina Bosniaca al confine con la Croazia.

In questa località si trova uno dei campi profughi organizzati dall’Europa denominato “Miral”, dove sono ospitati circa 300 uomini, la maggior parte dei quali provenienti dal Pakistan, dall’Afghanistan, dall’Iran e dalla Palestina vorrebbero entrare in Europa ma la Croazia impedisce loro il passaggio.

“E’ la famosa rotta balcanica dove continuano a costruire muri e barriere di filo spinato per impedire il passaggio di queste persone, colpevoli solo di cercare una vita che valga la pena di essere vissuta”.

Oltre agli abitanti del campo ci sono molti altri profughi, impossibile sapere quanti, che vivono in case disabitate (denominate squat) senza luce, gas, acqua… o nei giardini e in altri luoghi pubblici, non possono entrare nel campo perché non riconosciuti o non registrati ufficialmente.

“Abbiamo incontrato i volontari della Ong “Nnk “ (No Name Kitchen) che si occupa di dare assistenza proprio a queste persone, fornendo loro cibo, indumenti e un minimo di assistenza sanitaria. Abbiamo sentito storie incredibili di violenze e pestaggi operate dalle guardie di frontiera Croate per impedire l’ingresso nel Paese, abbiamo visto con i nostri occhi ferite, lividi, fratture e altro ancora, una violenza inaudita… Abbiamo sentito racconti di viaggi lunghi migliaia di chilometri, percorsi a piedi per raggiungere l’Europa, mesi di cammino e di fatica per poi essere picchiati e respinti. Ci hanno detto che non intendono desistere, ci proveranno e riproveranno fino a quando riusciranno nel loro intento di raggiungere parenti, amici o conoscenti nei diversi Paesi Europei. Conoscevamo queste situazioni ma vederle con i propri occhi ti costringe a riflettere ulteriormente, abbiamo consegnato un primo aiuto economico a questa Ong, ma non basta, nelle prossime settimane decideremo come continuare il nostro impegno. Noi europei non possiamo e non dobbiamo rassegnarci a questo stato di cose”.

Il prossimo 12, 13 e 14 luglio il circolo Arci Spazio Condiviso di Calolziocorte ospiterà una serie di eventi per ricordare i  25 anni di attività di Mir Sada ma soprattutto per decidere come proseguire nella iniziative di solidarietà.