L’iniziativa della consigliera di Parità della Provincia di Lecco
Il questionario sarà aperto dal 10 ottobre al 10 novembre e gli esiti saranno raccolti in formato digitale e divulgati
LECCO – In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la Consigliera di Parità della Provincia di Lecco Marianna Ciambrone, per stimare i casi di molestie in ambito lavorativo, ha realizzato un breve questionario, in forma anonima, dal titolo: “Progetto per l’emersione, la prevenzione ed il contrasto alle molestie nei luoghi di lavoro”.
Potranno compilare il questionario tutte le donne e gli uomini della Provincia di Lecco che sono state, o ritengono di essere state vittime di molestie e/o violenze, anche verbali, sul luogo di lavoro da parte di colleghi, superiori o datori di lavoro. In una risposta aperta, in forma assolutamente anonima, si offre la possibilità di raccontare “di quella volta in cui…” si ritiene di aver subito molestie e/o violenze sul luogo di lavoro. Il questionario non contiene alcuna una sezione in cui inserire informazioni socio-anagrafiche, neanche in forma facoltativa.
Cliccando sul link allegato, si potrà rispondere apertamente alle domande tenendo presente che occorre fare riferimento esclusivamente alla propria diretta esperienza lavorativa.
Il questionario sarà aperto dal 10 ottobre al 10 novembre e gli esiti saranno raccolti in formato digitale e divulgati.
“L’iniziativa – spiega la consigliera – ha lo scopo di accendere i riflettori sul fenomeno delle molestie e violenze sui luoghi di lavoro spesso troppo sottovalutato e soprattutto non denunciato. Si ricorda che per molestia sessuale sul posto di lavoro si intende (D.lgs. 145/2005) qualsiasi comportamento di carattere sessuale o fondato sull’appartenenza di genere che, per una delle parti, risulta indesiderato offendendo la persona nella sua dignità. La molestia è considerata una discriminazione (articolo 26 del Codice delle pari opportunità D.lgs. 198 -11/4/2006). A molestare possono essere i colleghi o le colleghe di ufficio, parigrado o superiori”.
Pur garantendo l’anonimato in questo sondaggio l’invito è sempre quello di denunciare questi comportamenti alla Consigliera di Parità ed alle forze dell’ordine.