Negri presidente emerito della Fondazione Comunitaria per il Lecchese

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Il presidente emerito della Fondazione, Mario Romano Negri

Riconoscimento per Mario Romano Negri, ex presidente di Fondazione Comunitaria per il Lecchese

Nominato presidente emerito. “Un atto dovuto e voluto”

LECCO – Solo qualche settimana fa, a fine settembre, aveva lasciato il testimone al suo successore, Maria Grazia Nasazzi, ma la sua figura all’interno della Fondazione Comunitaria del Lecchese non verrà meno, così come l’impronta lasciata in un ventennio di storia dell’ente comunitario di cui oggi, Mario Romano Negri, è stato nominato presidente emerito.

Un riconoscimento che gli è stato attribuito giovedì mattina, nel corso della conferenza stampa che si è svolta telematicamente, in rispetto delle norme anti-Covid. “Avremmo voluto conferirglielo di persona e siamo molto dispiaciuti di non poterlo fare in questo momento – ha sottolineato Maria Grazia Nasazzi – non è un conferimento formale, ma un atto dovuto e voluto da tutto il consiglio di amministrazione per il lavoro svolto dal presidente Negri in questi anni”.

Una storia che, ha ricordato lo stesso Negri, è iniziata vent’anni fa “e che deve la sua riuscita a tre ‘veggenti’ che ci hanno creduto quando, ai suoi primi passi, non vi era ancora nulla di concreto e raccoglievamo reazioni tiepide bussando alle porte delle istituzioni. Queste tre persone sono l’allora prefetto, che ci ha ospitato negli uffici della Prefettura per svolgere le prime riunioni, questo ci ha dato autorevolezza e credibilità. Il secondo ‘veggente’ è un donatore, Arnaldo Donadoni, che con il suo contributo da 1,5 miliardi di lire ha consentito alla Fondazione di iniziare la sua attività”.

“Infine – ha ricordato Negri – un grazie va a Emilio Amigoni, che mi era stato segnalato come un giovane pensionato di cultura, diventato poi il nostro segretario. A lui si deve una struttura da subito funzionante e l’arrivo di altri volontari pensionati, molti in uscita dalla Banca Popolare di Lecco. Persone di grande esperienza e professionalità”.

Il presidente emerito ha ricordato i traguardi raggiunti in questi anni dalla Fondazione, oltre 2500 progetti co-finanziati, i lavori di ristrutturazione del vecchio edificio del Broletto, sopratutto “un sistema di welfare comunitario per generare benessere sul territorio. Tutto questo – ha concluso Negri – lascio in eredità a chi mi ha succeduto e che gestirà la Fondazione nei prossimi anni”.