Nuovi distintivi per la Polizia, il questore: “I valori restano quelli di sempre”

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Indossati oggi per la prima volta i nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato

L’aquila resta il simbolo per eccellenza

LECCO – Quella di oggi, venerdì, è stata sicuramente una giornata particolare per i 250 agenti della Polizia di Stato di Lecco: così come i loro 98 mila colleghi in servizio sul territorio nazionale, hanno indossato per la prima volta, sulle loro uniformi, i nuovi distintivi di qualifica.

Una novità attesa e presentata giovedì dal prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia, giunta in un occasione di due anniversari significativo per la prima forza di polizia del Paese, ovvero i 38 anni dalla legge 121 del 1981 che ridisegnò lo status giuridico della Polizia di Stato, segnandone il distacco dal mondo militare, e i 100 anni del simbolo per eccellenza di questa forza di pubblica sicurezza, l’aquila.

Un simbolo che viene ulteriormente valorizzato, insieme all’identità della Polizia di Stato, nei nuovi distintivi di qualifica disegnati dall’esperto di araldica professor Michele D’Andrea.

“E’ un cambiamento importante che prosegue nel solco della nostra tradizione – ha sottolineato il questore di Lecco, Filippo Guglielmino – l’aquila è l’immagine che ci rappresenta fin dal 1919 e a cui siamo molto legati. Per noi è sicuramente un momento significativo, al cittadino non cambierà nulla e saremo sempre riconoscibili dal colore della divisa. I nuovi distintivi riaffermano i nostri valori che sono gli stessi di sempre”.

Da destra il questore Filippo Guglielmino e il capo di gabinetto Andrea Atanasio

I nuovi distintivi

Ali spiegate, zampe libere e divaricate disposte ai lati della coda folta e stilizzata come il restante piumaggio, testa rivolta a sinistra ornata dalla corona murata di cinque torri, scudo sannito con il monogramma RI in petto, l’aquila continua ad esprime il legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ciascun poliziotto difende diritti e libertà.

Compaiono invece per la prima volta, a caratterizzare le diverse qualifiche: il plinto araldico, costituito da una barretta orizzontale di colore rosso che rappresenta la struttura portante di un edificio, per gli agenti ed assistenti; il rombo dorato, con il suo profilo fusiforme che ricorda la punta di una lancia simbolo del dinamismo operativo temperato dall’esperienza, per i sovrintendenti; la formella, alto esempio di architettura gotico-rinascimentale, richiamo alla bellezza ed all’eleganza proprie del patrimonio di civiltà e cultura del nostro Paese, per i funzionari.

I distintivi uguali per tutti i ruoli differenziano le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali attraverso il diverso colore delle mostreggiature.