Ospedale. Accordo sindacale senza la Rsu, insorge la Cgil

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Si spezza il fronte sindacale in ospedale: tre sigle firmano l’accordo ma senza Rsu

La Cgil: “Uno schiaffo ai lavoratori e ai rappresentanti eletti democraticamente”.

LECCO – Nel pieno dello scontro sindacale tra Rsu, Cgil e Usb con la direzione ospedaliera, è arrivata la scorsa settimana la firma di un accordo sindacale in tra l’ASST di Lecco e le altre sigle sindacali (Csil, Uil, NursingUp) per i criteri di utilizzo delle fondi contrattuali per l’anno 2021.

“Siamo arrivati a questo accordo con grande senso di responsabilità perché se avessimo aderito allo stato di agitazione, non sarebbe stato possibile riconoscere ai lavoratori gli istituti contrattuali – hanno spiegato in una nota le tre sigle – con questa firma viene riconosciuta nella busta paga di novembre il 50% degli incentivi alla produttività”. L’accordo prevede la conferma di alcune indennità e maggiorazioni oltre al pagamento degli straordinari entro marzo e un aumento economico delle proiezioni orizzontali.

Una sottoscrizione che ha mandato su tutte le furie la Cgil perché la firma, oltre a questo sindacato, non è stata ratificata dalla Rsu. In realtà, una firma per la Rsu sarebbe stata apposta all’accordo ma non autorizzata e non facilmente leggibile, tanto che lo stesso prefetto Castrese De Rosa avrebbe chiesto chiarimenti, su questo, alla direzione ospedaliera.

“È uno schiaffo ai 1578 lavoratrici e lavoratori, che nel 2018 hanno dato con il loro voto democratico il mandato a 36 delegati per contrattare al tavolo con l’ASST di Lecco – interviene il segretario della Fp Cgil, Catello Tramparulo – si tratta di uno strappo sia delle regole contrattuali sia delle norme che regolano la rappresentanza e rappresentatività nel pubblico impiego, un vero vulnus che ci ha costretto a depositare con procedura d’urgenza un ricorso al giudice del lavoro di Lecco”.

“A destare grande preoccupazione è l’elemento politico-sindacale che determina questa firma separata – aggiunge –  la RSU è eletta in forza di una legge nazionale, il contratto la pone come soggetto principale della contrattazione (proprio perché eletta da tutti i lavoratori), eppure per i firmatari di questo accordo separato, tutto questo non basta”.

Sul contenuto dell’accodo non c’è condivisione da parte della Cgil: “Piu di 600.000 euro spesi attingendo al fondo ordinario dei lavoratori per retribuire le indennità di malattie infettive determinate dall’emergenza Covid-19, gli eroi che ora pagano con i loro fondi l’emergenza sanitaria. Non potevano ratificare una simile scelta, si tratta di rispettare il lavoro e il sacrificio profuso durante l’emergenza pandemica. Proprio per questo motivo abbiamo chiesto all’ASST di comunicare a Regione Lombardia il dissesto dei fondi contrattuali e chiedere interventi straordinari”.

Catello Tramparulo – Cgil

“Ma non basta – aggiunge Tramparulo – al danno si è aggiunta la beffa: in conseguenza di questa spesa (+600.000 euro), ci saranno meno risorse per pagare gli straordinari, basta leggere l’accordo separato per capirlo: nel 2021 si pagano 12.000 ore in meno di straordinario, aumentando il debitp ormai abnorme che questa ASST ha nei confronti dei suoi dipendenti! Oltre 100.000 euro spesi per incrementare gli incarichi di funzione, mentre si spendono 150.000 euro per retribuire i rientri in servizio del personale attingendo dalla produttività di tutti i lavoratori. Tante sono le ragioni che ci hanno indotto a non firmare, ma quello che desta ancora più scalpore e sospetti sono le tante pressioni create per confondere i lavoratori come ad esempio affermare che senza accordo sarebbero ‘saltati i fondi’, eppure le pubbliche amministrazioni in assenza di accordo possono e devono per legge erogare i fondi con atti unilaterali. Come FP CGIL di Lecco abbiamo fatto una scelta netta: restare a fianco dei lavoratori e difendere la RSU, unico organismo rappresentativo dei dipendenti dell’ASST di Lecco”.