Due gemelle di 25 settimane trasportate da Sondrio a Lecco, il Manzoni si conferma eccellenza

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La coppia di gemelli più piccola mai trasportata con elisoccorso in Lombardia

“Il modello della Terapia Intensiva Neonatale di Lecco ha dimostrato la sua efficacia”

LECCO – Si tratta della coppia di gemelli più piccola mai trasportata con elisoccorso nella nostra regione e, probabilmente, anche a livello nazionale. E non è un caso se le due sorelline adesso hanno qualche chances in più di sopravvivere. La loro storia è cominciata giovedì 2 luglio quando è stato necessario un intervento di trasporto neonatale da parte dell’equipe della Terapia Intensiva Neonatale (TIN) di Lecco in collaborazione con l’elisoccorso di Milano (Areu) e il reparto di Patologia Neonatale dell’ospedale di Sondrio.

“Un trasporto fulmineo quello che ha riguardato le due gemelle di 25 settimane di età gestazionale, del peso di circa 800 grammi ciascuna – ha detto il direttore generale dell’Asst di Lecco Paolo Favini -. L’intervento di trasporto si è reso necessario per l’impossibilità di trasferire prima del parto la madre, sottoposta a taglio cesareo urgente presso l’ospedale civile di Sondrio. E’ stata quindi necessaria una stretta collaborazione tra i pediatri dell’ospedale di provenienza, sempre rimasti in contatto, per la stabilizzazione delle neonate, con l’equipe della Terapia Intensiva Neonatale di Lecco, che a sua volta si è coordinata con l’equipe di elitrasporto per svolgere la missione nel minor tempo possibile (20 minuti di volo effettivo). Il trasporto con le ambulanze avrebbe richiesto circa un’ora e mezza”.

Il direttore generale dell’Asst di Lecco Paolo Favini

Le gemelline sono state trasportate con un’unica termoculla perché non avrebbero potuto aspettare i tempi di attivazione di una seconda culla: “In questo tipo di interventi il fattore tempo-dipendenza risulta essenziale – ha continuato Favini -. E’ stato quindi necessario ricorrere a un sistema di ventilazione condiviso tra le due gemelle, cosa resa possibile, oltre che dalle sofisticate attrezzature disponibili, dalla rapidità del trasporto in elicottero verso la TIN di Lecco, dove le neonate sono ora ricoverate in condizioni stabili. La prognosi resta riservata, ma con buoni margini di ottimismo”.

Alberto Zoli, direttore generale Areu

La storia della TIN di Lecco parte da lontano, all’inizio degli anni 2000, come ha ricordato Alberto Zoli, direttore generale Areu: “Ricordo una discussione con un neonatologo perché a quei tempi non esisteva un’organizzazione di sistema regionale, ma ogni ospedale si organizzava in proprio. Lecco è stato il primo ospedale a capire che il trasporto neonatale era un sistema e ha creduto nella collaborazione con le altre realtà. Un sistema che è stato messo in pieni prima della nascita di Areu. Un modello che, anche nel caso delle due gemelline, ha dimostrato di funzionare”.

E’ grazie a questa lungimiranza se oggi: “forti dell’esperienza e dell’abilità dei neonatologi di Lecco, e della collaborazione con Areu, che è operativa da molti anni, anche questa difficile missione di trasporto neonatale in emergenza ha avuto successo. Ancora una volta si è rivelato vincente il modulo operativo a rete Hub/Spoke nell’ambito della rete di assistenza alle donne gravide e ai neonati – ha concluso Zoli -. La Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Manzoni di Lecco si dimostra ancora una volta un’eccellenza della cura in fase neonatale a livello regionale. La rapidità del trasporto e il device di ventilazione assistita utilizzato hanno reso possibile un’assistenza e un trattamento impensabili con altri mezzi”.

Regione Lombardia, infatti, ha affidato alla TIN di Lecco l’operatività del trasporto neonatale con Elisoccorso (EliSTEN) su tutta la Regione in virtù della grande esperienza maturata in questo ambito grazie alla collaborazione con Areu: “Negli ultimi 5 anni abbiamo svolto oltre 50 missioni di trasporto congiunte, tutte altamente specialistiche, con risultati ottimi sia dal punto di vista clinico che da quello organizzativo; attraverso l’elitrasporto abbiamo potuto garantire un’assistenza tempestiva e qualificata sul territorio, in primo luogo ai punti nascita che fanno riferimento alla TIN di Lecco, ma da oltre un anno a centri di neonatologia in tutta la Regione – ha detto il Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Terapia Intensiva Neonatale di Lecco Roberto Bellù -. La possibilità di usare queste tecnologie significa minimizzare i tempi.  Questo trasporto, nella sua eccezionalità, testimonia anche la ‘normalità’ di una collaborazione ai massimi livelli con Areu e con centri, come Sondrio, che guardano a noi per affrontare al meglio i bisogni di salute della popolazione”.

Il Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Terapia Intensiva Neonatale di Lecco Roberto Bellù

Le due gemelline hanno già vinto le prime battaglie e stanno combattendo per vincere la guerra: “In situazioni come questa, ai limiti della vitalità, senza queste tecnologie e professionalità non avremmo potuto dare alle bambine qualche preziosa chances in più – ha concluso Bellù -. Risultati come questi, su una situazione tanto complessa, sono possibili solo se tutti svolgono la loro parte correttamente perché dietro c’è un gran lavoro di organizzazione e collaborazione. Mettere a disposizione questo tipo di servizio a livello regionale è un messaggio che viene dato alla popolazione: nel caso specifico, anche in un territorio come quello valtellinese, se c’è un’urgenza Lecco è in grado di arrivare in pochi minuti con un intervento efficace è non c’è necessariamente bisogno dell’ospedale sotto casa”.