Ospedale, il presidio dell’USB per le vittime del Covid

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Durante l’iniziativa sono state ricordati i 347 pazienti deceduti presso gli ospedali lecchesi

Scorzelli: “Il disastro in questa Asst è stato accusato dall’arroganza e dal pressapochismo della dirigenza”

LECCO – Un presidio fuori dall’Ospedale Manzoni di Lecco per ricordare i 347 pazienti deceduti presso gli ospedali lecchesi durante l’emergenza Covid ed esprimere solidarietà a Francesco Scorzelli, il delegato preposto USB sospeso per sei mesi “per essersi rifiutato di mettere in atto procedure aziendali ritenute insicure e rischiose per la salute dei lavoratori e dei pazienti”.

Al centro dell’iniziativa l’attenzione verso il delicato tema della sicurezza nelle strutture sanitaria, tornato sotto i riflettori dopo il nuovo aumento di casi di Covid-19 nella nostra Regine. “La sanità ha l’obiettivo di garantire la salute. Se non lo fa diventa qualcos’altro. Iniziative come queste non sono la guerra di un singolo delegato sindacale contro l’Asst di Lecco ma la battaglia di un’associazione sindacale perché la sanità continui a dare priorità alla salute e al benessere. La sicurezza nelle nostre strutture sanitarie è stata fortemente compromessa da imperizia e privatizzazioni, Regione non è riuscita a gestire correttamente la situazione, quello che è successo lo sappiamo bene, purtroppo”.

Al presidio erano presenti diversi comitati. “La pandemia – ha detto un esponente di Potere al Popolo – ha segnato uno spartiacque tra due esigenze, da un lato quella di preservare il bene pubblico e dall’altro perpetrare il profitto. Oramai non possiamo più tornare indietro ma possiamo continuare a fare sentire la nostra voce e a difendere lavoratori come Francesco Scorzelli che si battono per i nostri diritti”.

Dopo gli interventi l’USB ha depositato la corona di fiori in ricordo delle 347 vittime della pandemia negli ospedali lecchesi sulle scale che portano all’ingresso del Manzoni dov’è stata depositata anche una targa: “In ricordo dei 347 pazienti qui deceduti vittime del Covid, ma anche delle privatizzazioni, del precariato e della logica del profitto”. I presenti hanno quindi osservato 3 minuti e 47 secondi di silenzio.

Al presidio era presente anche Francesco Scorzelli: “Io ricordo che il 4 ottobre 2019, un anno fa, tutti i sindacati di questa azienda, stranamente uniti, hanno indetto uno sciopero che è stato un successo enorme. Il nostro volantino, allora, cominciava con questa frase: ‘Contro l’arroganza e il pressapochismo di questa dirigenza. Questa è la realtà” ha dichiarato.

Francesco Scorzelli, Coordinatore Infermieristico e delegato USB

“Avevamo previsto tutto, non il Covid, ovviament, ma che di fronte alle difficoltà questi dirigenti – ma non solo i nostri -non sarebbero stati in grado di dare risposte. Il risultato sono stati 347 morti, 400 lavoratori positivi solo in questa Asst, pari al 40% dei tamponi fatti. Un disastro, causato da una dirigenza arrogante e pressapochista”.