Pendolaria 2022, Legambiente boccia il sistema di trasporti locale

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treno

Il rapporto “Pendolaria” di Legambiente. Pesano ritardi e soppressioni in Lombardia.

Nel lecchese si ricorda la linea ancora non elettrificata con Monza e la Lecco-Sondrio a binario unico in alcuni tratti

LECCO – Il rapporto Pendolaria 2022 di Legambiente ritiene ancora una volta ad un livello insufficiente il trasporto pubblico locale italiano e anche la Lombardia è parte di questo quadro, con numeri migliori che in altre aree del Paese “ma non lo sono affatto se si parte dalla dimensione metropolitana – spiega Legambiente – che come tale deve competere con le altre grandi aree metropolitane europee di dimensioni simili”.

A pesare sono i problemi noti ai pendolari e denunciati dai loro comitati, ovvero “soppressioni e ritardi e frequenze insufficienti, oltre alla scarsa integrazione delle diverse modalità necessarie a completare gli spostamenti di milioni di utenti – aggiungono dall’associazione – il trasporto ferroviario è parte di un sistema che fatica a integrarsi con autolinee regionali, trasporto pubblico urbano e metropolitano, smart mobility, ciclabilità e parcheggi di interscambio”.

La pandemia pesa ancora molto sull’offerta dal TPL in Lombardia e sul funzionamento del servizio, che vede una dimensione dell’utenza più che dimezzata rispetto al dato pre-pandemico. Per Legambiente questo non può giustificare ritardi negli investimenti che guardino alla – speriamo imminente – fase di ripresa: anche in questa fase di riduzione della domanda e dei problemi legati all’affollamento, il sistema ferroviario regionale appare ‘stressato’ e ben lontano dal raggiungimento di quegli obiettivi di miglioramento dell’offerta di servizi e di riduzione del traffico stradale che il Piano Regionale per la Mobilità e i Trasporti aveva indicato per il 2020.

“Gli investimenti sia regionali sia dal PNRR non riescono però a raggiungere le linee che più hanno necessità di ammodernamento, drenando invece molte risorse per opere poco incisive sugli spostamenti dei pendolari lombardi, a partire dal completamento dell’Alta Velocità Brescia-Verona-Vicenza-Padova, che difficilmente migliorerà le prestazioni del trasporto regionale lungo la direttrice storica su cui viaggiano i treni regionali” spiega Legambiente.

L’area lecchese viene citata nel rapporto per quanto riguarda i 263 km di linee non elettrificate linee come la Brescia- Parma e la Monza-Lecco, appunto, in cui continuano a viaggiare treni diesel. E ancora si cita Lecco per quanto riguarda le linee a singolo binario come alcuni tratti della Lecco-Sondrio così come la Milano-Mortara e la Codogno-Mantova.