Persone misteriose in centro città? Flash mob di Renzo e Lucio per parlare di AIDS

Tempo di lettura: 3 minuti
Una delle iniziative di sensibilizzazione Renzo e Lucio rivolte ai giovani e portata avanti negli anni scorsi
Una delle iniziative di sensibilizzazione Renzo e Lucio rivolte ai giovani e portata avanti negli anni scorsi

“Anonimi e silenziosi tra la gente, esattamente come il virus dell’HIV”

Nella giornata mondiale contro l’AIDS l’associazione ha spiegato la sua performance: “Sensibilizzare verso un tema di cui non si parla più”

LECCO – Hanno girato per le vie del centro tra la gente, silenziosi, persone misteriose con le loro tute bianche e il volto mascherato. Esattamente come il virus dell’HIV che c’è, è intorno a noi, anche se non lo vediamo e se ne parla poco. In occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS, l’associazione lecchese “Renzo e Lucio Lgbt+ diritti” ha organizzato, sabato scorso, una performance per rappresentare il virus dell’HIV e sensibilizzare le persone su un tema che, oggi più che mai, è d’attualità.

“Sabato scorso, tra lo stupore e la curiosità, abbiamo girato per le vie del centro e davanti alle scuole in maniera anonima, oggi invece siamo tornati in stazione e davanti alle scuole per distribuire profilattici ai ragazzi rivelando la nostra identità e spiegando il nostro messaggio – ha detto Dalila Maniaci, presidente dell’associazione lecchese -. Lo scopo è quello di sensibilizzare i giovani sul tema HIV/AIDS di cui oggi, anche a Lecco, si è smesso di parlare. Si crede che il virus sia sparito ma i dati riferiti al 2020, che devono tener conto di una diminuzione causata dal lockdown, ci dicono che non solo l’HIV è ancora presente, ma si è abbassata l’età media delle persone in cui viene riscontrata la positività”.

Da qui la volontà dell’associazione, nella Giornata mondiale della lotta all’HIV, di riportare sotto i riflettori un tema sul quale non si devono spegnere le luci, e lo fa con due richieste concrete: “Chiediamo che venga riaperto a Lecco lo sportello per effettuare il test dell’HIV chiuso durante la pandemia – ha continuato Maniaci -. Era un punto di riferimento importante che consentiva di effettuare il test in maniera rapida e anonima, intercettando chi aveva più esitazioni e non voleva rivolgersi al proprio medico di base. Un secondo aspetto è quello di continuare a parlare dell’AIDS attraverso l’educazione sessuale nelle scuole, soprattutto negli istituti superiori e non soltanto in modo eteronormato, ovvero riferendosi al solo rapporto tra uomo e donna”.

La maggior parte delle persone sieropositive sono omosessuali, ha spiegato ancora la presidente di Renzo e Lucio, ma solo perché sono quelle più sensibili al tema e di conseguenza effettuano il maggior numero di test.

E proprio sul fronte sensibilizzazione, l’azione dell’associazione si è conclusa questa mattina, 1° dicembre, con un contatto e un dialogo diretto con i più giovani, distribuendo profilattici e informandoli dell’importanza della questione. Distribuiti circa 500 profilattici e volantini agli studenti che, incuriositi, volentieri si sono fermati ad ascoltare dimostrandosi interessati al tema.