Piano vaccinazioni. Regione conferma di voler concludere entro giugno

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Scatta da oggi la nuova strategia di vaccinazione messa in campo da Regione Lombardia per le zone più colpite

Le strutture, il personale e le risorse necessarie. Il termine della campagna vaccinale resta il mese di giugno

MILANO – Mitigazione e contenimento dei contagi, individuazione dei punti vaccinali, campagna massima da concludere entro sei mesi fatta salva la disponibilità dei vaccini, un Tavolo tecnico con Ministero Saluto, Aifa, Istituto Superiore della Sanità, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e quattro Regioni, compresa la Lombardia per imprimere più rapidità alle decisioni senza agire in base a compartimenti stagni.

E ancora: possibilità di coinvolgere gli specializzandi per la somministrazione dei vaccini il sabato e la domenica, dietro compenso, e la possibilità di trovare altri vaccini all’estero o di favorirne la produzione in Italia, su licenza o incentivare la ricerca in Italia in modo da non essere più dipendenti da forniture estere.

Queste le linee dell’aggiornamento del Piano vaccinale illustrate dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana insieme alla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, all’assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni e al responsabile della campagna vaccinale della Lombardia Guido Bertolaso.

“Si sta cercando di variare il progetto iniziale del piano vaccinale – ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana – andando a coprire maggiormente le zone che in questi giorni sono le più colpite dall’infezione, come Brescia e Bergamo. Questo è ciò che faremo ma è chiaro che per consentire questa operazione, serve che ci venga inviato un maggior contingente vaccinale”.

“A questo proposito – ha aggiunto il presidente – domani il ministro Giorgetti incontrerà i rappresentanti delle aziende farmaceutiche italiane per discutere della produzione domestica del vaccino: mi sembra che questa sia la direzione a cui tendere, non possiamo dipendere esclusivamente da produzioni che arrivano dall’estero, dobbiamo avere una nostra produzione per far fronte a tutte le emergenze che si dovessero presentare”.

Nelle zone più a rischio vaccini anche agli over 60

Tra oggi e venerdì mattina, inizieranno le vaccinazioni degli abitanti dei territori di 15 Comuni in provincia di Bergamo e 8 in provincia di Brescia tra i 60 e gli 80 anni, oltre agli over 80 già previsti, “come avvenuto positivamente in Israele” chiosa Bertolaso.

La priorità sarà data agli over 80, poi alla fascia d’età dai 60 ai 79 anni. Saranno coinvolti i cittadini di Roccafranca, Rudiano, Urago d’Oglio, Pontoglio, Palazzolo sull’Oglio, Capriolo, Paratico, Iseo.

In provincia di Bergamo i Comuni coinvolti sono: Adrara San Martino, Calcio, Castelli Calepio, Cividate al Piano, Credaro, Gandosso, Palosco, Predore, Pumenengo, Sarnico, Tavernola bergamasca, Telgate, Torre Pallavicina, Viadanica, Villongo. Saranno vaccinate 30.000 persone.

Chiuduno e Antegnate (BG), Chiari e Iseo per Brescia sono i 4 centri massivi individuati per velocizzare la campagna. In questa area saranno vaccinate tra le 4 e le 5.000 persone al giorno, quindi in una settimana sarà completata la somministrazione nei territori più a rischio.

Le strutture già individuate per la vaccinazione

“Nel novembre 2020 – ha spiegato l’assessore al Welfare, Letizia Moratti – Regione Lombardia aveva già individuato 66 strutture (hub) sulla base della copertura geografica e dalla specificità del territorio, della distribuzione della popolazione e della capacità di conservazione e gestione del vaccino. Ed anche strutture secondarie per la somministrazione (spoke), indicativamente 600, e le Rsa per la vaccinazione di ospiti e di personale sanitario”.

“Sugli allestimenti dove erogare i vaccini abbiamo ipotizzato – ha detto l’assessore al Welfare – diversi moduli da 400 a 1000 mq, fino a quelli da 15 mila metri quadrati. Tengono conto della specificità di Regione Lombardia che ha grandi Comuni ma anche tanti paesi. Dunque, è una strategia flessibile. Parliamo, lo preciso, di strutture esistenti, e non di nuove strutture. Per contenere i costi ed essere più in sintonia con i comuni che ci possono dare le indicazioni in merito”.

“La delibera – ha aggiunto la vicepresidente – si propone di offrire una governance chiara, in grado di accompagnare tutto il processo vaccinale. Per garantire l’accesso al vaccino per la popolazione lombarda secondo la programmazione e i criteri di priorità previsti dal piano nazionale. Applicando un modello organizzativo che consente di coniugare sia la concentrazione dell’erogazione in punti di grande dimensione che l’erogazione in punti distribuiti più vicini ai cittadini. Per concludere il processo di vaccinazione massiva entro giugno, compatibilmente con la disponibilità dei vaccini da parte della struttura commissariale”.

Il personale per le vaccinazioni

“Abbiamo indicato inoltre – ha aggiunto Moratti – il fabbisogno di personale aggiuntivo. Si occuperanno delle vaccinazioni, in primo luogo, i dipendenti dei servizi vaccinali delle Asst stabilmente impegnati in questa attività. Quindi stiamo reclutando del personale aggiuntivo, come: professionisti somministranti con bando della struttura commissariale, liberi professionisti incaricati con i bandi regionali e aziendali, medici di medicina generale (Mmg) nei termini e alle condizioni previste dagli appositi accordi, ricorso alle prestazioni aggiuntive per il personale dipendente, e ancora personale infermieristico e operatori sociosanitari, col coinvolgimento di specializzandi e volontari”.

Il fabbisogno massimo di personale e il relativo budget per l’anno 2021, dichiarato da Regione, è il seguente: 550 medici liberi professionisti (per un totale di 23.760.000 euro), 800infermieri liberi professionisti e studi professionali (per un totale di 25.920.000 euro), medici dipendenti pubblici prestazioni aggiuntive per 104.026 ore (per un totale di 8.322.113 euro) e infermieri dipendenti pubblici prestazioni aggiuntive 166.442 ore (per un totale di 8.322.113 euro).

Una campagna vaccinale da 214 milioni di euro

Le risorse stimate per la campagna vaccinale sono di 214 milioni di euro.

-96 milioni per la remunerazione delle prestazioni vaccinali;
-66, milioni per i costi del personale dedicato;
-18 milioni per i costi totali per allestimento centri vaccinali;
-18,5 milioni per i costi per i sistemi informativi dedicati alla gestione del processo;
-15 milioni per i costi a carico dei bilanci di Ats e Asst per l’erogazione dei servizi sanitari e non sanitari nelle strutture allestite temporaneamente.

Le consegne previste di vaccini

Le previsioni di consegna delle dosi di vaccino per marzo per un totale di 1.031.621 dosi sono le seguenti:

-Pfizer 573.300 dosi previste;
-Moderna 137.600 dosi previste;
-Astrazeneca 320.721 dosi previste.

‘Tenendo conto – ha concluso il vicepresidente – che le consegne per motivi ‘esogeni’ possono subire variazioni”