Il Comune a Lecco apre a maggiori concessioni di spazi pubblici ai locali
Circa 40 le domande, quasi tutte da esercenti che già hanno tavolini all’esterno
LECCO – Maggiori spazi pubblici per i tavoli di bar e ristoranti per garantire il distanziamento tra clienti e limitare le perdite economiche delle attività: è l’opportunità data dall’amministrazione comunale di Lecco per venire incontro ai pubblici esercizi, provati da settimane di chiusura ed ora in difficoltà per le misure anti-contagio che rischiano di ridurre e di molto il loro giro di affari.
In tutto sono poco meno di una quarantina, finora, le domande giunte dagli operatori del settore, “la maggior parte sono richieste di ampliamento rispetto a occupazioni di suolo pubblico già consolidate, solo il 10% sono istanze totalmente nuove da attività che in passato non avevano mai fatto domanda” spiega il vicesindaco e assessore al Commercio, Francesca Bonacina.
Due sono i criteri principali che l’amministrazione seguirà nel concedere gli ampliamenti: il rispetto della sicurezza, sancita dalle norme del codice della strada, e la funzionalità delle aree pubbliche; non devono quindi crearsi situazioni di pericolo legate alla presenza dei tavolini sulla pubblica via e nemmeno difficoltà di fruizione della stessa per i passanti o per le altre attività.
Alcune richieste sono già state autorizzate
“Gli ampliamenti in continuità con lo spazio già occupato in precedenza hanno sicuramente un iter più veloce e vengono valutate in pochi giorni. Se invece la richiesta riguarda situazioni più particolari, come l’occupazione di un’aiuola o stalli di parcheggi, oppure se si tratta di una nuova istanza, è necessario un sopralluogo sul posto per verificare che vi siano le condizioni adatte. Stiamo comunque cercando di garantire tempi veloci sapendo che per gli esercenti è fondamentale già ora avere maggiori possibilità di lavoro”.
Il principio, chiarisce il vicesindaco, non sarà comunque quello del “chi prima arriva meglio alloggia” ma dell’equità per garantire a tutti pari opportunità, “anche per questo è costantemente aperta l’interlocuzione con le associazioni di categoria” spiega Bonacina. Nei numeri, ci si aspettava forse un maggiore riscontro dal settore ma i termini per presentare la richiesta al momento restano aperti.