Polis. Disabilità e inclusione nel primo laboratorio dell’università dei bambini

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Polis la città sostenibile, l’università a misura di bambino

Io con, io senza. Il primo laboratorio parla di disabilità e inclusione

LECCO – Libretto universitario alla mano, POLISoldi nello zainetto e tanto entusiasmo. E’ iniziato così il percorso di Polis la città sostenibile, l’università a misura di bambino proposta dal Polo territoriale di Lecco e rivolta alle classi quinte delle scuole primarie “De Amicis” e “A. Diaz” della città. Dopo l’immatricolazione, avvenuta prima della pausa natalizia, siamo finalmente entrati nel vivo delle attività con lo svolgimento del primo laboratorio: “Io con, Io senza. Le fortune che non so di avere” condotto da Matteo Polvara e Francesco Errico di Tramm, associazione che si occupa di arte, eventi e formazione e che vanta anni di attività sul territorio e di progetti svolti con le scuole primarie.

Importanti i temi affrontati: disabilità, inclusione e barriere architettoniche. Nello stile di Polis, l’incontro è stato introdotto dal Sig. Perché, figura magica in grado di rispondere a tutte le domande dei bimbi. A vestirne i panni per questo primo appuntamento è stata Manuela Grecchi, Prorettore Delegato del Polo di Lecco. Il Sig. Perché, nel corso della sua presentazione, attraverso immagini semplici ma fortemente evocative, si è soffermato sui concetti di disabilità e di inclusione portando l’attenzione dei partecipanti sulla conoscenza, l’importanza e l’utilizzo dei cinque sensi. E se uno di questi venisse a mancare? Cosa succede agli altri quattro? Le nostre città sono attrezzate per accogliere le persone che hanno difficoltà motorie, uditive o visive? E noi come ci comportiamo quando, nel nostro quotidiano, ci relazioniamo con persone in difficoltà? E ancora, la tecnologia aiuta le persone diversamente abili? Tanti gli stimoli proposti a cui bambini hanno risposto in maniera molto partecipata. Armati di bellissime palette colorate, da loro stessi costruite e sventolate in aria per prendere la parola durante la lezione, sono intervenuti portando la loro esperienza e suggerendo possibili soluzioni tecnologiche ai problemi di cui loro stessi erano stati occasionali spettatori.

Terminata la presentazione si è passati alla parte pratica condotta da Matteo e Francesco dell’associazione Tramm i quali, mediante attività e giochi studiati ad hoc, hanno portato i bambini a vivere in prima persona i disagi provocati dai differenti tipi di disabilità. E’ bastato poco per accorgersi come ad esempio non sia così semplice camminare se gli occhi non vedono oppure muoversi con disinvoltura e sicurezza in uno spazio senza che le nostre orecchie possano captare ciò che ci succede intorno. I partecipanti hanno sperimentato sulla propria pelle quanto sia importante potersi fidare e affidare all’altro e, viceversa, essere pronti ad accogliere e supportare una persona che ha difficoltà.

“Per noi di Tramm è davvero un onore e un piacere poter partecipare attivamente a un progetto così innovativo, intelligente e lungimirante – commenta Matteo Polvara -. Inoltre collaborare di nuovo con il Politecnico per un’attività laboratoriale così intensa e interessante diventa un’esperienza anche per noi. La professionalità, la disponibilità e l’organizzazione del Politecnico sono qualcosa di magnifico che ci ha aiutato a poter lavorare al meglio e dare il massimo per questi bambini che, al di là della retorica, sono davvero il nostro futuro. I bambini e le insegnanti hanno partecipato con un’attenzione e un interesse rilevanti e ci hanno permesso di poter raggiungere un livello esperienziale di grande spessore. È fantastico poter vedere come i bambini, attraverso l’esperienza diretta, subito acquisiscano e formulino idee e proposte innovative. I bambini hanno una marcia in più, davvero. Sono esperienze queste che permettono loro di allargare l’orizzonte e vedere oltre al visibile, immaginare, creare dal nulla”.

Concluse le attività i bambini sono stati chiamati all’ultimo rito della giornata: la firma del libretto universitario che attesta la frequenza del laboratorio. Gli studenti hanno inoltre ricevuto un raccoglitore con la prima delle dispense che riceveranno alla fine di ogni laboratorio. Così come l’iscrizione all’università, anche le dispense hanno un costo! Per averle ogni bambino deve quindi mettere mano al suo portafoglio e contare 25 POLISoldi, parte della somma ricevuta all’inizio del progetto in cambio di alcuni libri che verranno regalati a una associazione noprofit. Le dispense, firmate da Emanuela Bussolati, autrice di libri per bambini, sono dei racconti brevi, ciascuno ispirato al tema di ogni laboratorio, che i bambini potranno completare e commentare a scuola nei giorni a seguire.

Il minicorso di laurea che quest’anno ha ricevuto il sostegno di Rotary Club Lecco, è iniziato davvero alla grande e al campus si sta già lavorando per preparare il secondo laboratorio che si terrà la prima settimana di febbraio.