Polstrada. Il comandante Livolsi saluta Lecco, nuovo incarico a Monza

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Il comandante della Stradale Mauro Livolsi

Nuovo incarico per il comandante della Polstrada, Livolsi: da Lecco a Monza

“Il ricordo più doloroso? La morte di Francesco Pischedda”

LECCO – Dopo quattro anni di servizio nel capoluogo manzoniano, ora un nuovo incarico attende il vicequestore aggiunto Mauro Livolsi, comandante della Polstrada di Lecco in procinto di assumere il comando a Monza. Al suo posto giungerà da Brescia il commissario capo Annalisa Valleriani.

“Saluto Lecco consapevole di lasciare rapporti umani e istituzionali sereni, si è riusciti ad operare bene sia nelle situazioni semplici che in quelle critiche. Questo grazie alla collaborazione di tutte le forze dell’ordine con le quali abbiamo lavorato insieme, in particolare nella gestione delle questioni più complesse”.

Tante le attività e gli accadimenti che Livolsi si lascia dietro nell’esperienza lecchese. Dalla più difficile da gestire come il crollo del ponte di Annone, con la chiusura della SS36, e analogamente le frane che si sono abbattute sulla statale e sulla provinciale a lago, a quella più felice del Giro d’Italia di due anni fa, col coordinamento del servizio d’ordine degli agenti motociclisti.

Al volante senza distrazioni

Il comandante ha ricordato le attività di controllo sulle strade, in particolare proprio sulla SS36, e i dati sull’incidentalità, pur aumentata ma non nella gravità, con un numero di vittime sensibilmente diminuito.

“Se il problema in passato era legato principalmente alla velocità, ora il pericolo maggiore è la distrazione soprattutto  per l’uso del cellulare – ha sottolineato Livolsi – non a caso si verificano più incidenti ma meno gravi, si tratta spesso di micro-tamponamenti, automobilisti che magari scrivono un messaggio quando sono in coda. Altre volte invece distrazione e velocità vanno a braccetto ed è molto pericoloso, non solo per l’automobilista distratto ma per tutti gli altri utenti della strada”.

Il ricordo di Pischedda

Il comandante ha poi ricordato le attività di controllo al trasporto professionale, con particolare attenzione ai cronotachigrafi e alla loro possibile manomissione, così come le indagini per contro le truffe alla motorizzazione negli esami di conseguimento della patente, dove più volte sono stati scoperti auricolari e microcamere collegate a suggeritori esterni.

“Il momento più doloroso di questi 4 anni a Lecco è stata la morte dell’agente Francesco Pischedda – ha ricordato Livolsi – un giovane agente, padre di una bimba piccola, un ragazzo che non si è mai tirato indietro nel suo dovere ed è stato così anche quella sera. La caserma di Bellano è oggi intitolata a lui. Al’ingresso, il murales che lo ritrae dà il benvenuto ai nuovi colleghi, racconta una parte di storia della nostra caserma. Pischedda ha lasciato un segno che resterà nel tempo”.