Prefabbricati per il Liceo Manzoni: corsa contro il tempo per l’inizio delle lezioni

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Sono iniziati i lavori di montaggio dei prefabbricati che ospiteranno il Liceo Manzoni

Poco più di due settimane per renderli pronti ad accogliere gli studenti

LECCO – Sono in corso proprio in questi giorni le operazioni di montaggio dei moduli prefabbricati che dovranno ospitare il liceo Manzoni di Lecco a causa dei lavori di messa in sicurezza che si stanno realizzando nella sede della scuola, in via Ghilsanzoni.

Si tratta di sedici aule, allestite su due piani, che hanno trovato spazio nell’area alle spalle dell’ex Bovara e dell’istituto Bertacchi. I lavori erano stati aggiudicati a giugno con gara d’appalto dall’impresa Modulcasa Line Spa, per un importo di 1,7 milioni di euro. Una soluzione, quella dei prefabbricati, lasciata come ultima ipotesi ma rimasta l’unica per dare nuovi spazi alla scuola, vista l’indisponibilità di altri edifici pubblici o privati idonei.

Il programma prevedeva l’apertura del cantiere nel corso dell’estate ed ora che mancano una ventina di giorni al rientro in classe degli studenti, è corsa contro il tempo per garantire l’inizio di un anno scolastico già complicato dall’emergenza sanitaria.

“Fino ad ora il cronoprogramma è stato rispettato dall’impresa, si tratta di capire se ci saranno problemi tecnici o di carattere atmosferico che possano ritardare i lavori – fa sapere l’assessore Corrado Valsecchi – nutriamo caute speranze di poter arrivare pronti per l’inizio delle lezioni”.

Se si è arrivati ‘lunghi’, fa sapere l’assessore, non è per colpa del municipio. “Sulla questione si intrecciano le competenze di diversi enti, il Comune, la Provincia, l’istituzione scolastica. L’ufficio Lavori Pubblici si è messo all’opera non appena è stata data l’autorizzazione a procedere”.

E se i prefabbricati non dovessero essere terminati per il suono della prima campanella “c’è sempre l’edificio di via Ghilsanzoni – spiega l’assessore – gli studenti potranno tornare nella ‘vecchia’ scuola per qualche giorno o al più qualche settimana, ma spero di no”.