Prevenzione tumori del collo: visite gratuite negli ospedali di Lecco e Merate

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Il 23 novembre è la giornata nazionale di prevenzione dei tumori del collo

In programma visite gratuite a pazienti con masse del collo: bisogna prenotarsi telefonicamente lunedì

 

LECCO /MERATE – Il 23 novembre si celebra la prima giornata nazionale di prevenzione dei tumori del collo, promossa dalla Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale, dedicata quest’anno ai tumori del collo.

L’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria dell’ASST di Lecco ha aderito alla giornata con visite gratuite destinate a pazienti con masse del collo, presso gli ambulatori dell’ospedale “Alessandro Manzoni” di Lecco e quelli del presidio “San Leopoldo Mandic” di Merate, previo appuntamento da fissare esclusivamente nella giornata di lunedì 22 novembre, al numero telefonico 039/5916234.

Le visite saranno effettuate nel corso della mattinata del 23 novembre, dalle 8.30 alle 13.

La giornata mira a sensibilizzare la popolazione alla prevenzione e ad acquisire consapevolezza sui sintomi legati ai tumori del collo, ricorrendo allo Specialista Otorinolaringoiatra allo scopo di favorire la diagnosi precoce e quindi migliorare le prospettive di vita. Lo precisa Paolo Favini, direttore generale Asst Lecco: “La campagna è volta a far comprendere che la tempestività dell’inquadramento e la diagnosi precoce migliorano sensibilmente la prognosi e le cure conseguenti. Spesso infatti i pazienti seguono percorsi diagnostici impropri e perdono tempo con esami e visite non pertinenti, procrastinando così la possibilità di una diagnosi certa”.

Lo conferma Maddalena Satta, direttrice Unità Operativa Complessa Otorinolaringoiatria ASST Lecco: “Abbiamo aderito a questa importante iniziativa che ha come slogan meglio prevenire i tumori del collo che dire Otorinolaringoiatra per sensibilizzare la popolazione a non sottovalutare le masse o i piccoli noduli del collo e comprendere che lo specialista di riferimento è l’Otorinolaringoiatra”.

I tumori del collo in Italia costituiscono il 3% dei casi oncologici. Colpiscono più frequentemente gli uomini, maggiormente dopo i 50 anni.

Il 75% dei tumori della testa e del collo sono carcinomi causati soprattutto da fumo e alcol, ma talora correlati ad alcuni virus come l’HPV (Papillomavirus) ed EBV (virus di Epstein-Barr) ma anche ad esposizione prolungata ad agenti nocivi come le polveri del legno, lavorazione del cuoio, amianto, radiazioni ionizzanti. Le masse del collo possono essere dunque la prima manifestazione di un tumore maligno delle prime vie aerodigestive, quindi pertinenza del Chirurgo Otorinolaringoiatra”.

I dati della SIOe ChCF – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale)

I tumori della testa e del collo sono al settimo posto fra le neoplasie più comuni in Europa (oltre 150.000 nuovi casi diagnosticati nel 2012).
Se da una parte essi colpiscono un numero di pazienti pari alla metà circa rispetto a quelli affetti da tumore del polmone, dall’altra sono due volte più comuni del cancro del collo dell’utero.
In Italia, i tumori della testa-collo rappresentano il 3% di tutti i tumori con un’incidenza di 18 nuovi casi l’anno ogni 100 mila abitanti e una tendenza all’incremento. Per queste patologie, infatti, si prevedono circa 9.500 nuovi casi e 4.500 decessi l’anno con una frequenza media 3 volte superiore nei maschi rispetto alle femmine ed un’incidenza che aumenta progressivamente con l’età a partire dai 50 anni.
La sopravvivenza netta per questi tumori a 5 e 10 anni è, rispettivamente, del 57% e 48% ed è fortemente influenzata dalla precocità della diagnosi.

Come prevenire
Nonostante la sua gravità e la crescente diffusione, c’è poca consapevolezza sociale del cancro della testa e del collo ed i risultati delle cure sono ancora insoddisfacenti malgrado gli importanti sviluppi nelle tecniche di diagnosi e cura che si sono verificati nell’ultimo decennio. Oltre la metà dei casi (54%) giunge alla prima diagnosi con malattia localmente avanzata o metastatica, e di questi il 60% morirà̀ per la malattia entro 5 anni. Al contrario, i pazienti diagnosticati negli stadi iniziali della malattia hanno un tasso di sopravvivenza dell’80-90 %.