Primo giorno di ‘lockdown leggero’ in centro tra caffè ad asporto e attività semichiuse

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In centro Lecco nel primo giorno di ‘zona rossa’

Caffè e pranzo ad asporto nei locali, aperti i negozi autorizzati

LECCO – La scena è ben diversa da quella vissuta la scorsa primavera quando la serrata è stata totale: non ci sono le strade deserte, non si respira la paura di quei giorni di marzo e aprile, la gente in questi mesi ha imparato a convivere con il virus e le attività ‘graziate’ dai provvedimenti del governo, questa volta, sono qualcuna di più rispetto al primo lockdown generale.

Così, il primo giorno di ‘zona rossa’ a Lecco è iniziato in un’atmosfera di apparente normalità: passanti per le vie del centro, chiacchiere con i conoscenti, buste della spesa, biciclette e passeggini, corrieri intenti a scaricare merce dai furgoni.

Diversi bar hanno deciso di restare aperti e servono ad asporto i clienti che attendono sulla porta ma molti locali, soprattutto i più grandi, hanno abbassato completamente la serranda.

Buie le vetrine dei negozi, tranne quelli autorizzati ad aprire: tra questi gli alimentari, macellerie, profumerie, negozi di intimo e di abbigliamento per bambini, fioristi, edicole e librerie con il loro via vai quotidiano, anche se ridotto rispetto soltanto alla giornata di ieri.

Aperti anche i parrucchieri che attendono ancora di capire se potranno ricevere i loro utenti anche se residenti fuori città, che per alcuni rappresentano una buona fetta di lavoro: risposta negativa secondo quanto riferito in mattinata dalla Provincia, ma l’associazione di categoria degli artigiani spinge per un’altra interpretazione e si attende quindi un chiarimento definitivo dal Ministero.

Un lockdown, seppur ‘leggero’ come è stato definito, che fa arrabbiare soprattutto i piccoli negozianti esclusi dall’elenco delle attività permesse, nonostante le fatiche e gli investimenti fatti per adeguarsi alle misure di sicurezza previste dai protocolli anti-Covid.

Uno stop che crea sconforto tra gli operatori del settore della ristorazione che, dopo aver anticipato la chiusura alle 18 solo qualche giorno fa, ora sono costretti di nuovo alla chiusura o ad attuare forme di asporto e delivery che ben poco colmeranno le necessità economiche. La speranza dei commercianti è riposta nei ristori promessi dal Governo e sulla loro tempestività, oltre che su una riapertura in tempi brevi.

Proprio oggi, il presidente della Confcommercio Antonio Peccati ha inviato una lettera al governatore Attilio Fontana per chiedere che la Regione escluda Lecco dalla “zona rossa” (leggi qui)