Pubblicata oggi, lunedì, la classifica del Sole 24 Ore relativa alla qualità della vita nelle province italiane
32esimo posto per Lecco che, tra i 90 indicatori considerati, guadagna il primo posto per l’indice sport e bambini
LECCO – Al trentaduesimo posto, sette posizioni indietro rispetto al 2021. Balzo indietro per la provincia di Lecco nella classifica sulla qualità della vita redatta, come ogni anno, dal Sole 24 ore. Giunta alla 33esima edizione, l’indagine è stata pubblicata oggi, 12 dicembre, certificando la leadership di Bologna, seguita sul podio da Bolzano e Firenze.
Novanta gli indicatori statistici, raggruppati in sei macro categorie, alla base dell’indagine volta a sondare la provincia italiana in cui si vive meglio: nell’analisi si è dato ampio spazio alle ricadute sul territorio dei grandi shock del 2022, ovvero la guerra in Ucraina, il caro energia e l’inflazione galoppante.
Non a caso, gli indicatori statistici utilizzati (tutti consultabili sul sito del Sole 24 Ore), presentano novità e aggiornamenti, prevedendo, ad esempio, due marcatori sull’inflazione, un pacchetto di indicatori su energia da fonti rinnovabili/riqualificazioni energetiche/consumi energetici, l’indice della partecipazione elettorale alle ultime elezioni politiche di settembre 2022, oltre a indici sulla qualità della vita di giovani, bambini e anziani e donne, l’indice dell’ecosistema urbano, della criminalità, di sportività, clima e IcityRank sulle città digitali.
Confermati alcuni indicatori storici dell’indagine tra cui il valore aggiunto pro capite, i prezzi delle case e incidenza dei canoni di locazione sul reddito medio dichiarato, l’imprenditoria giovanile, i giovani Neet, le ore di Cig ordinaria e gli infortuni sul lavoro. Ma anche la qualità dell’aria, il tasso di motorizzazione, l’indice di litigiosità nei tribunali, la mortalità da incidenti stradali, il numero di bar, ristoranti, librerie e palestre,l’indice di lettura, il verde urbano e gli amministratori comunali under 40.
La fotografia su Lecco
Sei, come dicevamo, gli ambiti in cui sono suddivisi i 90 indicatori. Per quanto riguarda ricchezza e consumi, classifica che vede sul podio Belluno, Bologna e Bolzano, Lecco balza al nono posto guadagnando ben sei posizioni. Altrettanto non si può dire per l’indice di affari e lavoro dove la nostra Provincia perde ben 23 posizioni finendo al 45esimo posto, ben lontana dal gruppo di testa formato da Milano, Trieste e Roma.
Lievissimo miglioramento, con una posizione guadagnata, sul fronte della giustizia e sicurezza dove la città manzoniana si colloca al 15esimo posto. In cima Oristano, Pordenone e Sondrio.
Deciso balzo indietro sul fronte della demografia e della società con la perdita di 28 posizioni e il 40esimo posto complessivo nella classifica, guidata da Bologna, Modena e Roma.
Va invece meglio, anche se si resta nella parte bassa della lista delle 107 province italiane, per quanto concerne ambiente e servizi con il recupero di 18 posizioni per arrivare al 68esimo posto, a “chilometri” di distanza da Pisa, Siena e Aosta, terzetto di punta.
Infine per quello che concerne la cultura e il tempo libero, il bilancio rispetto all’anno scorso vede un avanzamento di 32 posizioni per arrivare al 52esimo posto della classifica guidata da Firenze, Trieste e Gorizia. Da segnalare il lusinghiero primo posto nell’indicatore Sport e bambini, indice sintetico in base ai dati su praticanti, scuole e risultati ottenuti.
Peggior risultato in pagella sul fronte del numero di medici di medicina generale attivi ogni mille abitanti con Lecco al 105esimo posto della classifica.
Tra i nuovi marcatori, va segnalato quello relativo alla qualità della vita delle donne, giunto alla seconda edizione, che vede al primo posto la provincia limitrofa di Monza e Brianza, seguita da Treviso (vincitrice della prima edizione, nel 2021) e Cagliari.
A dare slancio alla provincia lombarda sono, in particolare, i dati relativi all’inserimento delle donne nel mondo del lavoro: Monza e Brianza registra il gap occupazione di genere più basso in Italia (pari al 7,1% contro una media nazionale del 19,4%), uno dei tassi di occupazione femminile più alti del Paese (69%) e il record di giornate retribuite a dipendenti donne (il 75,3% del massimo teorico).
In questa speciale classifica Lecco ha guadagnato posizioni rispetto al 2021 raggiungendo il tredicesimo posto.