Riaprire il canile di Lecco? La grande necessità è il ‘canile sanitario’

Tempo di lettura: 5 minuti
L'ingresso del 'vecchio' canile di via Rosmini, chiuso da anni

Cani accalappiati a Lecco trasferiti dopo 4 giorni in altre strutture perché il canile sanitario non ha i requisiti previsti

C’è interesse nel riaprire la vecchia struttura di via Rosmini “ma servono risorse e volontari”.

LECCO – Era il dicembre del 2014 quando gli ultimi ospiti a quattro zampe lasciavano il canile di municipale di Lecco, dopo due anni di travaglio che hanno portato alla chiusura definitiva della struttura di via Rosmini.

Una chiusura dovuta alla necessità di una messa a norma costosa che aveva spinto l’allora amministrazione comunale nel procedere con la dismissione del rifugio per quattro zampe. Si era ipotizzata l’apertura di un nuovo parco canile (con 300 mila euro messi a bilancio da Palazzo Bovara) nel terreno reso disponibile da Silea nelle vicinanze dell’inceneritore ma il progetto non era proseguito per due pareri negativi espressi dal Comune di Valmadrera e dal Parco Monte Barro.

Sono passati quasi dieci anni ormai e nonostante le promesse dei tanti che si sono interessati alla questione, il capoluogo di provincia resta senza un canile. Lecco ha recentemente rinnovato la convenzione con il canile di Erba mentre resta un punto di rifermento in provincia il canile di Merate gestito dall’Enpa.

Il progetto del parco canile realizzato da Fondazione Green per il Comune di Lecco nel 2018

 

Serve davvero un nuovo canile?

Dopo tutti questi anni, la domanda che viene da porsi se la città e il territorio abbiano realmente bisogno di un nuovo canile. I dati possono aiutarci nella risposta e li abbiamo chiesti al Dipartimento Veterinario di ATS Brianza, competente in materia di cani “vaganti”.

Nel 2022 sono stati 387 i cani accalappiati sul territorio provinciale di Lecco e di questi 239 (circa il 61%) sono stati consegnati ai proprietari, gli altri invece sono rimasti successivamente in carico ai canili. Quali? I canili rifugio di destinazione per i comuni del lecchese (con singole convenzioni tra Comune e struttura) sono Erba, Como e Brembate  quest’ultimo – ci spiegano da ATS – con un numero maggiore di cani inviati dalla nostra provincia. A questi si aggiungono altre strutture Segrate e Brescia.

Dopo essere stati accalappiati in strada, i cani vengono ospitati nel canile sanitario gestito direttamente da ATS che si trova ancora in via Rosmini all’interno della vecchia struttura comunale e qui ci trascorrono in media tra i 2 e i 4 giorni in attesa che il proprietario recuperi l’animale. Superati i 4 giorni però, gli ospiti devono essere trasferiti al canile di Lissone in quanto il canile sanitario di Lecco non è idoneo per garantire una permanenza di 10 giorni come previsto dalle normative.

“In provincia di Lecco manca un canile sanitario con tutti i requisiti previsti – confermano da ATS Brianza – per cui dopo pochi giorni gli animali devono essere trasferiti presso la struttura convenzionata di Lissone. L’unico canile rifugio è del comune di Merate e non ha la capienza necessaria per tutti i cani che arrivano dal canile sanitario di Lecco”.

Sono stati 27 i cani trasferiti dal sanitario di Lecco al canile di Merate sul totale di 53 anni accolti dallo struttura nel 2022. Sedici sono stati invece i cani sottoposti a sequestro lo scorso anno e sono stati ricoverati presso canili rifugio.

Lecco investe in dog park e gattile

In una provincia che conta oltre 51 mila cani censiti all’anagrafe di Ats, la vicenda del canile è un tema che dovrebbe interessare a sufficienza. Per il momento, l’amministrazione comunale di Lecco non lo pone tra le priorità ma guarda ad altri progetti rivolti ai cani di proprietà:

“Il nostro Comune ha in carico una quindicina di cani che si trovano ad Erba, sono anziani e purtroppo non riescono a trovare un adottante – spiega l’assessore comunale all’Ambiente di Lecco, Renata Zuffi –  rispetto all’ospitalità dei cani siamo convenzionati con Erba e nei numeri non c’è un’urgenza che ci porti ad investire sul canile. Stiamo però mettendo delle risorse per migliorare la qualità dello ‘sgambamento’ dei cani nelle aree verdi adibite a questo scopo e con la realizzazione di un dog park in via Risorgimento”.

car_sharing_e_vai_lecco
L’assessore Renata Zuffi

Inoltre, fa sapere l’assessore, “stiamo portando avanti il progetto per il gattile di Villa Guzzi, per realizzare un’area dedicata alle colonie feline e alla loro cura. Un servizio che oggi manca”.

L’assessore non chiude la porta ad eventuali iniziative future: “Se ci fossero proposte concrete e un soggetto finanziatore, perché no?”

Ristrutturare il vecchio canile

Qualcosa si sta muovendo: il neo consigliere regionale Giacomo Zamperini nei giorni scorsi ha incontrato proprio l’assessore Zuffi e la collega di giunta Maria Sacchi, delegata ai lavori pubblici, per cercare una soluzione. L’ipotesi è quella di ristrutturare gli spazi di via Rosmini.

“L’obiettivo in prospettiva deve essere il parco canile, quindi una struttura per ricoverare i cani ma che sia anche un’area di incontro e di sensibilizzazione, uno spazio importante per svolgere attività educative con gli animali, coinvolgendo per esempio le scuole, e attività sociali rivolgendosi ai più fragili, come la pet therapy con anziani e diversamente abili. Un luogo dove poter affidare il proprio animale in momenti di necessità, contrastando il fenomeno dell’abbandono. Intanto è necessario rendere funzionale la precedente struttura”.

Il consigliere regionale Zamperini e l’ex assessore Ezio Venturini, che si era speso in prima persona per il nuovo parco canile

Zamperini chiede che si faccia una manifestazione di interesse per la ristrutturazione del vecchio canile: “La struttura esiste e anche dal punto di vista urbanistico non ci sarebbero impedimenti, bisogna rimetterci mano ovviamente, servono risorse e non è detto che qualcuno non si faccia avanti. Il futuro gestore può essere trovato nel coinvolgimento delle realtà ambientaliste che operano sul territorio. Serve la volontà dei privati e delle associazioni affinché questo sogno possa realizzarsi”.