Ricoveri Covid in aumento, gli ospedali riducono gli interventi non urgenti

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Sale al livello “4b” il piano di emergenza  negli ospedali lombardi, attivati più posti per i malati Covid

Regione chiede di ridurre “l’attività di ricovero e l’attività chirurgica procrastinabile”

MILANO / LECCO – Come già accaduto in primavera e poi in autunno, con l’ondata di ricoveri per Covid in progressivo aumento e con gli ospedali sotto pressione, Regione Lombardia ha invitato le strutture sanitarie a ridurre gli interventi non urgenti e rimandabili.

Contemporaneamente si è alzato al livello ‘4b’ il piano per la gestione dell’emergenza sanitaria, che prevede la messa a disposizione di ulteriori posti letto da destinare ai pazienti affetti da Covid, sia nei reparti che nelle terapie intensive.

Proprio oggi, l’azienda ospedaliera di Lecco ha diffuso un ultimo report sul numero di malati di Coronavirus assistiti negli ospedali Manzoni e Mandic, il cui numero è salito a 315 (leggi qui) di cui 25 in terapia intensiva. Erano 263 solo dieci giorni fa.

In una nota firmata dal direttore generale del Welfare, Giovanni Pavesi, Regione ritene necessario che “su tutto il territorio regionale, le strutture ospedaliere, pubbliche e private a contratto, predispongano la riduzione fino alla sospensione dell’attività di ricovero e dell’attività chirurgica procrastinabile”.

Come in passato, sono stati definiti degli ospedali Hub dove si concentreranno gli interventi di urgenza: l’ospedale Manzoni di Lecco resta riferimento per l’urgenza cardiologica (rete Stemi), per pazienti colpiti da ictus (rete Stroke) per la traumatologia, mentre per la Chirurgia Vascolare si farà riferimento ad altri ospedali lombardi (attivati quelli di Bergamo, Milano, Brescia e Varese) lo stesso per la rete di Cardiochirurgia (attivati Bergamo, Brescia, Milano, Legnano, Pavia).