Rigenerazione urbana, Lecco guarda ai suoi torrenti: pronti tre studi

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Tre architetti studiano la riqualificazione di Caldone, Gerenzone e Bione

I torrenti diventano ‘raggi blu’ per la rigenerazione urbana della città

LECCO – La rigenerazione urbana parte dai fiumi: il Comune di Lecco ha affidato tre studi di riqualificazione dei torrenti cittadini agli architetti Zuanier (Zuanier Associati) per il Caldone, Montanelli (ar.de.a.) per il Gerenzone e Kipar (LAND) per il Bione.

I tre progetti di pre-fattibilità, in oggetto della Commissione consiliare del 3 febbraio, spiegano dal municipio, mirano a rigenerare quei “raggi blu” attorno ai quali rifioriranno nuove aree e nuovi modi di vivere Lecco.

“La riqualificazione dei ‘raggi verdi.blu’ sviluppa concretamente quella Lecco 2030 presentata con il Masterplan di Andreas Kipar – spiega il Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni – Investire sulle aste fluviali vuol dire riscoprire il DNA industriale di Lecco, valorizzare quel patrimonio storico e culturale dei suoi rioni, unire lago, città e montagne attraverso percorsi sicuri che intersecano i parchi cittadini (“raggi verdi”), recuperare spazi per attività quotidiane. Il nostro compito ora è recuperare le risorse necessarie intercettando le occasioni che i bandi europei, nazionali e regionali offriranno”.

Valorizzare territorio e la sua vivibilità

La riqualificazione del torrente Caldone (studio Zuanier Associati), dovrebbe ridisegnare la vocazione naturalistico-ambientale del fiume, l’attrattività turistica, la ciclabilità e la vivibilità per i cittadini di Lecco, da Bonacina alla Canottieri. Particolari focus, fanno sapere dall’amministrazione comunale, riguardano il tratto finale del fiume, con l’ipotesi di una nuova area ciclo-pedonale in viale Dante affiancata da una roggia, la valorizzazione degli itinerari manzoniani e, risalendo lungo il torrenti, la creazione di nuovi orti urbani nella zona di via Lusciana e via Ca Bagaglio.

Il torrente Gerenzone

Per il Gerenzone (studio ar.de.a.) la parola chiave sarà valorizzazione del patrimonio storico e dell’archeologia industriale. Con questo studio, infatti, il torrente diventa “motore di energia positiva” per i rioni e occasione di sviluppo urbano negli Ambiti di trasformazione urbana e nelle aree dismesse. Allo stesso tempo l’obiettivo sarà quello di ricreare degli spazi per riconnettersi con la natura e occasioni di rivalorizzazione dei centri rionali.

Infine la proposta per il fiume Bione (studio LAND), un percorso sportivo tra il lago e le montagne con tre focus: Germanedo, Belledo, foce. La rigenerazione del torrente prevede nuovi spazi per giocare e imparare con l’acqua, la riscoperta di affacci sul fiume, la rinaturalizzazione dell’Oasi del Bione che porteranno a 3 km di parco lineare, 2.5 km di sponde rinaturalizzate e a 7.5 km di percorsi ciclopedonali in connessione con il territorio. Uno studio culturale e naturalistico che restituisce spazio all’acqua in modo innovativo.

Il torrente Bione a Belledo

“Il Masterplan del verde, con strategie di medio e lungo periodo, ha definito il sistema idrico minore dei nostri tre fiumi come l’ambito di riferimento su cui progettare “un abaco” di interventi in materia di verde pubblico – aggiunge l’Assessore all’Ambiente del Comune di Lecco Renata Zuffi –  La riqualificazione e la rinaturalizzazione dei fiumi diventano occasione in ambito urbano di ridisegnare una connessione ecologica tra lago e montagne, di ripensare la mobilità sostenibile ciclopedonale. La presenza di ex-manufatti industriali e di opere idrauliche lungofiume, inoltre, porta al recupero di un patrimonio di grande valore storico e identitario”.