San Giovanni. “All’infanzia una sezione in meno e classi pollaio. Perché?”

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La lettera di un genitore sulla riduzione a 3 sezioni della scuola “Gli Aquiloni”

“Una classe in meno avrà conseguenze negative sul servizio ai bambini e causerà una spirale negativa per il futuro”

LECCO – Mentre resta aperto il dibattito sulla nuova convenzione tra Comune e scuole dell’Infanzia paritarie e il relativo finanziamento (vedi articolo), giunge la lettera del padre di una bimba che frequenta la scuola d’infanzia statale “Gli Aquiloni” del rione di San Giovanni che dal prossimo anno perderà una sezione.

La decisione era stata preannunciata già nelle scorse settimane dal provveditorato scolastico all’amministrazione comunale che, da quanto è stato possibile apprendere, aveva evidenziato le proprie perplessità nel merito. La logica – spietata – è ancora una volta quella dei numeri, ovvero degli alunni iscritti in rapporto anche agli studenti con disabilità per classe, ma con quali conseguenze per i bambini?

E’ quanto rimarca il genitore nella lettera inviata al Comune oltre che all’Ufficio Scolastico Territoriale, all’Istituto Comprensivo Lecco 2 e in copia ad alcune testate giornalistiche locali.

Una missiva che riportiamo di seguito:

“Gentili Signore e Signori rappresentanti degli Organismi in indirizzo, Vi scrive il papà di una bimba di 5 anni che, per il terzo anno consecutivo, frequenterà la Scuola dell’Infanzia “Gli Aquiloni” di Lecco. È giunta notizia che, probabilmente, con il prossimo anno scolastico, la scuola dell’infanzia Gli Aquiloni di San Giovanni (Istituto Comprensivo Lecco II) “perderà” una sezione passando da 4 a 3.

Non ho le competenze per valutare i risvolti occupazionali che ne deriveranno, ma certamente ce ne saranno. Da genitore, però, non posso esimermi dall’evidenziare che la riduzione di una classe determinerà, certamente, un decremento del servizio a favore dei bambini (già fortemente provati da questi due anni di pandemia). Se davvero ci saranno 73 iscritti (di cui 2 disabili), come si vocifera, solo 4 in meno di quest’anno (perché erano in 77), avremo 3 classi “pollaio” quasi al limite (massimo) dei parametri previsti dal Ministero dell’Istruzione.

Proprio dal sito web del MIUR, nella sezione “URP/Famiglie/Formazione classi”, fra l’altro, si legge che: “Le sezioni della scuola dell’infanzia sono costituite con un numero minimo di 18 e un massimo di 26 alunni, salvi i casi di presenza di alunni disabili. Eventuali iscritti in eccedenza dovranno essere ridistribuiti tra le diverse sezioni della stessa scuola, senza superare il numero di 29 alunni per sezione.” 1 . Se davvero ci saranno 73 iscritti, perché non confermare le 4 classi e distribuire i bambini 18 per ciascuna (ed una di 19)? Giova ai bambini essere in 24? Se ci saranno richieste di ulteriori immissioni, saranno costretti a rifiutarle!

Chiudere una sezione causerà una spirale negativa anche per il futuro!!! Se manca il Dirigente scolastico dall’Istituto Comprensivo Lecco II da mesi/anni, devono subirne le conseguenze i bambini? I bambini che frequenteranno il III anno (c.d. “grandoni”) e quelli del II anno (c.d. “mezzani”), oltre aver patito la pandemia e tutte le conseguenze, devono subire anche decisioni scellerate che li porteranno a ricevere meno servizi e minore possibilità di esprimersi insieme agli sventurati iscritti del I anno (c.d. “piccoli)?

Esorto ciascuno dei destinatari a confrontarsi ed a voler assumere decisioni che arrechino benefici ai cittadini con la consapevolezza che i bambini sono il nostro futuro e che, su di essi, non bisogna risparmiare stipendi, ma investire in qualità. Con fiducia, porgo distinti saluti”.

Virginio Messina