Sanità territoriale, i medici di famiglia si mobilitano nel lecchese

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I medici di famiglia si incontrano per fare il punto sulla situazione in provincia

Dalla carenza di dottori alle criticità acuite dall’emergenza Covid, si punta a trovare delle risposte “a vecchi e nuovi bisogni”

LECCO – Non è una novità la carenza di figure mediche sul territorio e non è neppure l’unica questione a cui la sanità locale deve fare fronte: l’emergenza Covid ha scoperto i nervi di un sistema che necessita un deciso rinforzo che la recente riforma lombarda potrebbe dare ma questo processo, per tradursi in concretezza, necessita di essere governato localmente.

In primis c’è l’aspetto riguardante le nuove case di comunità, destinate a diventare nuovi punti di riferimento per la sanità territoriale che però devono essere organizzate dal punto di vista dei servizi e del personale.

“La pandemia e la post pandemia, il PNRR, la riforma sanitaria di regione Lombardia: tutti argomenti che impattano e impatteranno sempre più in maniera importante sulla nostra professione e sul nostro lavoro di ogni giorno” scrivono Coordinatori dei Medici di Famiglia della Provincia di Lecco convocando, sotto l’egida dell’Ordine dei Medici, un incontro per questo sabato rivolto ai soli medici di famiglia per un momento di confronto.

Una riunione, ospitata dall’aula conferenze di Confindustria Lecco, “per analizzare ed identificare assieme proposte e azioni innovative – spiegano – per poter rispondere al meglio ai vecchi come ai nuovi bisogni di salute”.

“La Sanità sul Territorio sta iniziando un importante processo di riorganizzazione. Il Medico di Famiglia, figura centrale nell’assicurare assistenza sanitaria sul territorio – rimarcano dal coordinamento – è anch’esso coinvolto in questo processo, in un momento non facile segnato dalla carenza dei medici e dalla complessità della macchina burocratico/amministrativa che spesso toglie tempo al contatto con il paziente stesso”.

“Le nuove sfide si chiamano riorganizzazione dei Medici di Famiglia in gruppi con la possibilità di fornire più servizi, innovazione tecnologica con la telemedicina e una più stretta collaborazione con l’Ospedale ma anche con i Comuni che, grazie alla pandemia, hanno assunto sempre più un ruolo importante nel campo della salute. Questo rinnovamento, che passa anche da strutture come le Case della Comunità o gli Ospedali della Comunità, pone anche ai Medici di Famiglia una serie di interrogativi su come sfruttare al meglio queste opportunità. Consolidando in questo quel rapporto di fiducia con il proprio paziente che passa, specialmente per i pazienti con problemi di patologie complesse, anche dalla elaborazione di percorsi di salute dedicati e personalizzati”.

“Sarà un percorso lungo e complesso – concludono – con aspetti ancora non del tutto chiari, ma la Medicina di Famiglia c’è ed è pronta a mettersi in gioco”.