Sciopero all’istituto Medardo Rosso, risolti i problemi ai bagni

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Il Consigliere provinciale delegato all’Edilizia scolastica Fabio Pio Mastroberardino

“Purtroppo è frequente che questi disservizi non siano imputabili a cause tecniche, ma a un utilizzo improprio da parte degli studenti”

LECCO – In merito alla protesta di stamattina di un gruppo di studenti del Medardo Rosso in relazione ai bagni dell’istituto, il Consigliere provinciale delegato all’Edilizia scolastica Fabio Pio Mastroberardino intende precisare quanto segue:

“Tra il 14 e il 16 settembre sono stati eseguiti diversi interventi di verifica e revisione completa di tutti i servizi igienici dell’istituto Medardo Rosso per garantirne la funzionalità con la ripresa dell’anno scolastico.
Il 26 ottobre è stato eseguito un intervento di disotturazione delle tubazioni di scarico di 6 servizi maschili e femminili al secondo piano, mediante smontaggio dei water e utilizzo di molla idraulica, prove di scarico del blocco interessato ai vari piani, ripristinandone la funzionalità.
Il 15 novembre abbiamo scritto alla ditta appaltatrice richiedendo un nuovo intervento nel medesimo blocco bagni a seguito di segnalazione della scuola di nuova otturazione, con sollecito alla ditta il 19 e il 22 novembre.
Oggi la ditta degli spurghi è quindi nuovamente intervenuta e in contradditorio con l’istituto scolastico ha constato che nei suddetti wc chiusi non sussisteva intasamento, ma che erano perfettamente funzionanti. A titolo precauzionale e cautelativo la ditta ha comunque operato un intervento di lavaggio delle tubazioni.
Il nostro ente è sempre disponibile e solerte a risolvere le problematiche nei nostri istituti scolastici, ma è importante sottolineare che purtroppo è frequente che questi disservizi non siano imputabili a cause tecniche, ma a un utilizzo improprio da parte degli studenti.
Nella scorsa settimana presso altri istituti scolastici (Greppi e Bachelet) si è intervenuti con la ditta degli spurghi per rimuovere intasamenti delle reti fognarie causate dalla presenza negli scarichi di materiale non biodegradabile (salviette di carta) che hanno causato rotture anche importanti alle reti di smaltimento. Sono già stati realizzati gli interventi di ripristino e gli impianti funzionano”.