Scuola anti-Covid. Lecco organizza il ritorno in classe: ecco le prime novità

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Potenziare il piedibus, sfruttare le aule inutilizzate, servizio mensa da rivedere

Sono le prime iniziative di istituti e Comune per riorganizzare il servizio scolastico a Lecco

LECCO – Una cosa è certa: a settembre, causa Coronavirus, non sarà un inizio di anno scolastico come gli altri e se dal Ministero dell’Istruzione si attendono ancora regole certe su molte questioni ancora aperte a Lecco il provveditorato con i dirigenti d’istituto e il Comune si stanno portando avanti sulla riorganizzazione del servizio.

Tanti gli aspetti su cui si è focalizzata l’attenzione dell’ente scolastico e del municipio a partire dagli spazi per l’attività didattica, probabilmente necessari in misura maggiore per garantire il distanziamento tra gli studenti.

A Lecco per il momento non si pensa al recupero di ulteriori edifici per ospitare classi eccedenti nelle scuole: “Basteranno le attuali sedi – spiega l’assessore all’istruzione Clara Fusi – utilizzando con intelligenza gli spazi disponibili, le aule inutilizzate all’interno dello stesso plesso o all’interno dello stesso istituto comprensivo, nelle strutture più piccole potrebbe essere necessario sfruttare i locali mensa”.

Lo stesso servizio mensa è destinato a cambiare: “Stiamo preparando due soluzioni – spiega l’assessore – se sarà possibile fruire dei locali mensa allora sarà predisposto un servizio self-service, rendendo autonomi gli alunni nel servirsi il pasto per poi andare al tavolo. Altrimenti, se il pranzo dovrà essere consumato in classe, stiamo pensando alla formula del packed lunch, ovvero un pranzo mono porzione impacchettato per ogni studente. Soluzioni da concertare con il fornitore. C’è anche l’aspetto della pulizia da rivedere in base a quanto sarà deciso”.

L’assessore Clara Fusi

Il cambiamento, il 14 settembre, dovrà però iniziare ancor prima del suono della campanella, già dallo spostamento casa-scuola e all’ingresso in aula.

“Abbiamo fatto un’indagine con Linee Lecco, il trasporto pubblico è poco utilizzato dai giovanissimi, almeno per quanto riguarda la scola dell’obbligo, gli abbonamenti scolastici sono nella quasi totalità sopra i 14 anni d’età – sottolinea Clara Fusi – in quest’ottica la nostra intenzione, di concerto con Eco86 che gestisce il servizio, è quella di potenziare il piedibus per ridurre l’uso delle auto. Il distanziamento viene già sostanzialmente garantito dalla modalità con cui si svolge, camminando i ragazzi in fila lungo la strada, ma ci sarà una maggiore attenzione da parte dei conduttori e una maggiore strutturazione del servizio”.

Poi l’arrivo a scuola: “I numeri degli studenti per sede non sono così grandi da dover ricorrere ad un ingresso cadenzato degli alunni su orari diversi – spiega l’assessore – Sfrutteremo però tutte le situazioni favorevoli ad evitare assembramenti, come i diversi accessi delle singole scuole o altri accorgimenti. Presso la Scuola Ticozzi, per esempio, alcune aule sono dotate di porte finestre che danno all’esterno e sarà possibile far accedere gli alunni direttamente in classe”.