Scuole superiori e il ritorno in aula a classi ‘alterne’. Le scelte dei singoli istituti

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Rientro a scuola ma non per tutti gli studenti negli istituti superiori statali

Si alternano lezioni in presenza alla didattica a distanza. La situazione nelle singole scuole.

LECCO – La fatidica data del 14 settembre è ormai alle porte: lunedì, dopo mesi chiusura e dopo le vacanze estive, riprendono le lezioni nelle scuole, ma l’inizio del nuovo anno scolastico non sarà così semplice.

I singoli istituti in queste settimane si sono organizzati per evitare il più possibile assembramenti, non solo diversificando gli accessi agli edifici scolatici e gli orari di ingresso ma anche realizzando un calendario di lezioni che, almeno in queste prime settimane, prevede la partecipazione degli studenti in aula solo in alcuni giorni.

La scelta principale è stata quella di alternare didattica in presenza e a distanza per intere classi di studenti, in modo da limitarne il numero all’interno della scuola. Ecco quindi come si sono organizzati i principali istituti superiori statali lecchesi:

Al Badoni

La scelta dell’istituto Badoni di Lecco, ci spiega la dirigente Luisa Zuccoli, è stata quella di garantire le lezioni in presenza per tutte le classi 1° e 2° con orario ridotto (8-12) per la prima settimana. Le classi del triennio, invece, svolgeranno la didattica digitale integrata da casa, la mattina, mentre nel pomeriggio si alterneranno nei giorni di laboratorio a scuola.

Al Parini

“Abbiamo fatto, anche di concerto con gli altri Istituti del lecchese, scelte precise, in modo che tutti gli studenti possano effettivamente frequentare, ma abbiamo anche operato in modo da salvaguardare la salute di tutti” fa sapere in una nota il dirigente scolastico Raffaella Maria Crimella.

Saranno sempre in presenza le classi 1° e i ragazzi con disabilità grave certificata, con orario ridotto nella prima settimana (8 -11.50). Il primo giorno di scuola sarà dedicato all’orientamento dei nuovi studenti con orario di ingresso diversificati.
Per gli alunni delle classi 2°, 3°, 4°, 5° è prevista una turnazione di 2 settimane in presenza ed una settimana a distanza. “La turnazione – prosegue la preside – prevede di portare a scuola quotidianamente circa il 75% dei nostri alunni, garantendo l’ingresso e l’uscita su 7 punti differenti dello stabile”.

Dopo tre settimane, l’istituto verificherà se sarà possibile incrementare il flusso di studenti.

Al liceo Grassi

Analogamente, al Liceo Grassi sarà garantita la didattica in presenza per le classi prime e seconde; viceversa per le classi del triennio è stato programmato un calendario specifico per alternare le lezioni in presenza e le lezioni in remoto.

“Fin da inizio luglio abbiamo scelto la strada di mantenere le classi unite – spiega la vice preside Donatella Cornaggia – rispetto ad altri istituti non abbiamo grossi problemi di spazi. Abbiamo ridotto al 75% la presenza degli alunni per avere una gestione migliore delle situazioni sia dentro che fuori dalle aule, nei momenti di ingresso-uscita o durante l’intervallo”.

Al Bertacchi

Decisione diversa al Bertacchi dove le classi (esclude le prime che saranno tutte in presenza), ci spiega il preside Raimondo Antonazzo, saranno divise per metà nel numero di studenti, con una parte di alunni della stessa classe a scuola e l’altra che assisterà alle lezioni da casa. Gli studenti in classe si alterneranno di settimana in settimana. “Il nostro istituto conta più di 1.200 alunni – sottolinea il preside – in questo modo riduciamo le presenze in aula ma anche il carico sui trasporti”.

Delle telecamere, recentemente acquistate dalla scuola, saranno montate nelle singole aule e consentiranno agli alunni di assistere alle lezioni da casa.

Al Fiocchi

Situazione diversa all’istituto Fiocchi dove, per ridurre il numero di studenti in aule, le tutte quinte sono state avviate agli stage già dal 7 settembre scorso. “Ringraziamo le aziende che hanno accolto i ragazzi, ben 120, con grande disponibilità” sottolinea il vicepreside Andrea Rondinelli.

Una delle misure prese in istituto è l’attestato di formazione anti-Covid, un corso on line sulle misure di prevenzione, a cui si devono sottoporre gli studenti: “Quelli di quinta lo hanno già effettuato prima di iniziare lo stage, gli altri studenti lo devono effettuare entro il 14 settembre, prima del rientro in classe”.

Il ritorno a scuola sarà in presenza da subito per le prime e le terze classi, sarà invece didattica a distanza (almeno per le prime due settimane) per le seconde e le quarte. In tutto saranno circa 800 gli studenti a scuola, scaglionati in due orari di ingresso e uscita distinti (8-13, 9-14)

Al Medardo Rosso e al Bovara

Saranno garantite invece lezioni in presenza per tutti gli studenti negli istituti Medardo Rosso e all’ex Bovara. Sono state rimodulate le aule, creati corridoi e ingressi differenziati, così come gli orari di ingresso per queste prima settimane, divisi su due turni (8-13; 8.50-13.50)

Al Liceo Manzoni

Molto più complicata la situazione per il Liceo Manzoni che quest’anno dovrà trasferirsi nei moduli prefabbricati, per evitare la convivenza tra lezioni e i cantiere dei lavori di messa in sicurezza della storica sede di via Ghilsanzoni.

Prefabbricati che, però, non sono ancora pronti: “Ce li consegneranno entro la fine di settembre – spiega la dirigente Maria Luisa Montagna – per ora siamo riusciti a trasferire 31 classi (su 36) nella palazzina di via XI Febbraio, sede dell’ex Bovara, grazie alla loro disponibilità di spazi. Restano 5 classi, le terze e le quarte, che, ogni 4 giorni, alterneranno lezioni in presenza alla didattica a distanza. Ci auguriamo la ripresa al 100% in modo graduale entro ottobre”.

Al Rota di Calolziocorte

Delle 37 classi presenti nell’intero istituto Rota di Calolziocorte, 11 frequenteranno le lezioni interamente in presenza perché composte da un numero di alunni inferiori a 18. Il resto seguiranno una didattica integrata in presenza e on-line.

“Abbiamo suddiviso ogni classe in 3 gruppi. Ogni settimana, a rotazione, due dei tre gruppi frequenteranno lezioni in presenza, il terzo si collegherà da casa – spiega il vice preside professor Daniele Oliverio -. Grazie alla donazione di un imprenditore abbiamo inserito in 27 aule un sistema di webcam che seguono i movimenti dell’insegnante con microfoni panoramici”.

Questo consentirà di avere giornalmente il 71% degli alunni a scuola e il 29% a casa: “La percentuale di alunni a scuola sarà incrementata non appena arriveranno i 160 banchi innovativi (quelli con le rotelle, ndr) che abbiamo già ordinato. Avendo una larghezza di 50 centimetri (20 centimetri in meno rispetto a quelli tradizionali) avremo la possibilità di mettere in 5 classi 21/22 banchi, salendo così a 16 classi che frequenteranno completamente in presenza (75% di alunni a scuola)”.

Al Bachelet di Oggiono

Classi alternate tra didattica in presenza e da casa anche al Bachelet di Oggiono, secondo il calendario predisposto dall’istituto. Con orario ridotto di quattro ore quotidiane fino al 26 settembre. “Questo primo periodo – spiegano dall’istituto – consentirà di valutare l’efficacia e la funzionalità di tutte le misure messe in atto per il contenimento rischio Covid-19 ed eventualmente modificarle o integrarle successivamente.

Al Liceo Agnesi di Merate

“Navighiamo a vista. Ma continuiamo a lavorare per garantire la didattica in presenza per tutti gli oltre mille studenti del liceo Agnesi”. Sono le parole della preside Sabrina Scola.  44 le classi coinvolte per un totale di 1050 studenti. Numeri significativi che hanno portato l’intero corpo docente a ragionare a lungo sulle modalità con cui tornare in classe in vista di un anno scolastico che tutto sarà tranne che “normale”.

Lunedì prossimo la campanella suonerà alle 9 per tutti gli studenti di prima, destinatari del progetto di accoglienza che si svilupperà sull’intera settimana.

I compagni dalla seconda alla quinta entreranno alle 8. Non tutti però arriveranno a scuola. “Abbiamo previsto una rotazione per permetter a tutti di ingranare con le nuove regole anti covid. Il che vuol dire che una parte degli studenti, almeno per la prima settimana, farà lezione regolare in classe e un’altra seguirà da casa con la didattica a distanza”. Si parla, indicativamente, dell’80% di didattica in presenza e del 20% di Dad con la peculiarità di tenere il più possibile in classe i ragazzi del biennio. Un discorso, quello della turnazione per permetter di oliare meglio il meccanismo degli ingressi e delle uscite dal plesso, (sono 3 i percorsi di ingresso e uscita individuati, da utilizzare in base all’ubicazione della propria aula), a cui si affianca quello di attendere la fine dei lavori di edilizia leggera necessari per recuperare spazio e rendere idonee 7 aule per 6 classi troppo numerose. L’intervento è in capo alla Provincia di Lecco che lo ha finanziato tramite il Pon.

“In base allo stato di avanzamento dei lavori sarà poi possibile capire quanto prima questi spazi saranno nelle nostre disponibilità riuscendo così a fare a meno della didattica a distanza”. Le indicazioni di Villa Locatelli sono di terminare i lavori entro fine ottobre, ma chiaramente la speranza in via dei Lodovichi è vedere chiuso il cantiere al più presto.

Per ciò che riguarda gli orari delle lezioni, le classi con 30 ore entreranno alle 8 ed usciranno alle 13. Le classi con meno di 30 ore settimanali (solitamente il biennio) entreranno alle 9 ed usciranno alle 13. “So che in questo modo si può creare un disagio sul fronte dei trasporti, ma proprio per questo è ancora in corso un interlocuzione con la Provincia e con le agenzie dei trasporti per capire come organizzare al meglio il tutto”.
Nell’orario della prima settimana di lezioni inciderà anche la mancanza di personale visto che sono in programma per domani, venerdì, le nomine dei supplenti: “Il liceo Agnesi è caratterizzato per una forte presenza di docenti a tempo indeterminato. Quindi non abbiamo grosse carenze e potremmo riuscire ad arrivare all’orario pieno in poco tempo”.

Al Viganò di Merate

“Mancano ancora un po’ di tasselli per completare il puzzle, ma ci siamo. L’obiettivo resta garantire la didattica in presenza per tutte le classi, ma per ora partiremo con una rotazione tra le classi per capire anche come va”.

Manuela Campeggi, preside dell’istituto superiore Viganò, non nasconde che il ritorno in classe, in programma da lunedì 14 settembre, è un “tentativo, che parte tra l’altro zoppo”. Una constatazione, quella delle tante incongruità con cui il mondo della scuola è chiamato a fare i conti, a cui però viene contrapposta la voglia di lavorare e impegnarsi per restituire agli studenti, dopo le difficoltà dei mesi di didattica a distanza, una scuola con la S maiuscola.

“E’ chiaro che l’organizzazione di quest’anno scolastico sarà condizionata dall’andamento dell’epidemia da Covid 19 – precisa la dirigente che sta predisponendo il ritorno tra i banchi di 1170 studenti suddivisi in 49 classi – . Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per garantire a tutti i nostri studenti la possibilità di tornare in aula, predisponendo anche i lavori, tramite l’appalto della Provincia, per sistemare le aule deputate a ospitare le sezioni più numerose”. Un discorso, quello del garantire il più possibile la didattica in presenza, che va di pari passo con la necessità di monitorare, nelle prime settimane, l’andamento della situazione al fine di garantire il massimo della sicurezza. “Gli studenti del biennio torneranno, da subito, in classe. E’ un impegno che avevamo preso già mesi fa in un incontro tenuto al Provveditorato. Per quelli del triennio abbiamo previsto, per la prima e probabilmente anche la seconda settimana, una rotazione tra lezioni in classe e didattica a distanza”.

La campanella suonerà per tutti alle 8 tranne che per quegli studenti che fanno meno ore a settimana, per cui l’appuntamento sarà alle 9. “Il vero nodo sono i trasporti. E su questo bisogna trovare ancora una soluzione capendo anche quali sono i numeri con cui confrontarsi”.

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