Sei anni fa la morte di Pino Galbani, deportato reduce di Mauthausen

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Nel Natale del 2016 se ne andava uno degli ultimi lecchesi testimoni dei campi di concentramento

Il ricordo della CGIL Lecco: “Alla sua memoria intitolata la nostra sezione di Anpi”

 

LECCO / BALLABIO – Il giorno di Natale del 2016 veniva a mancare Giuseppe “Pino” Galbani. Originario di Ballabio, operaio alla Rocco Bonaiti di Lecco, Pino era solo un ragazzo di 17 anni quando, il 7 marzo 1944, insieme ad altri operai delle industrie metalmeccaniche lecchesi partecipò al grande sciopero generale cittadino organizzato per chiedere migliori condizioni di vita e protestare contro l’occupazione nazifascista.

In quell’occasione venne arrestato, incarcerato prima a Como e poi a Bergamo e infine deportato nel campo di concentramento austriaco di Mauthausen-Gusen I, dove in genere venivano reclusi gli oppositori politici.

Con la fine della guerra e il ritorno a casa, trascorso il difficile periodo di reinserimento nella vita quotidiana da uomo libero, Pino riprese il lavoro in fabbrica e l’attività sindacale come delegato e membro del Comitato provinciale della FIOM CGIL Lecco.

Per lungo tempo non volle parlare dell’orrenda esperienza vissuta; poi, nella metà degli anni ‘90, decise di rompere questo doloroso silenzio e rendere pubblico il proprio passato, per contrastare il dilagare dei deliri negazionisti: scrisse un libro (“58881. Un diciottenne nel lager di Mauthausen-Gusen”) e soprattutto iniziò ad andare nelle scuole, portando agli studenti la propria testimonianza di deportato. Instancabile educatore, descriveva ai giovani la follia nazifascista ma recava con sé anche un messaggio di pace e fraternità fra gli uomini.

Diego Riva, Segretario generale CGIL Lecco: “Pino era molto legato alla nostra organizzazione, di cui ha fatto parte prima come delegato metalmeccanico e successivamente come pensionato iscritto allo SPI. Lo ricordo con grande affetto: quasi tutti i giorni passava nella nostra sede per salutare i dipendenti e scambiare quattro chiacchiere. Era una persona speciale, e in omaggio alla sua memoria abbiamo deciso di intitolargli la Sezione ANPI costituitasi lo scorso aprile all’interno dello Camera del Lavoro.”