Smog a Lecco e Merate. La denuncia del circolo Ilaria Alpi: “Servono provvedimenti”

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Roberto Fumagalli, presidente del circolo Ilaria Alpi

E’ ancora allarme polveri sottili nell’aria

“Istituzioni, Governo, Regioni e Comuni, non fanno nulla”

LECCO – “Giovedì scorso, a Merate, la centralina Arpa ha misurato ben 81 microgrammi/mc di PM10 – pertanto ben oltre il limite di legge di 50 microgrammi -, e addirittura 58 del più pericoloso PM 2,5, con un indice di qualità dell’aria definito “Molto scarso” (sempre giovedì il PM 10 a Valmadrera era a 71, a Lecco 68)”.

La denuncia arriva dal Circolo Ambiente Ilaria Alpi che accende i riflettori su un problema generalizzato per tutta la Pianura Padana: “Questo non può essere una scusante per le Istituzioni che, ancora una volta, non si muovono – dice il presidente Roberto Fumagalli -. Al contrario Regione Lombardia nelle scorse settimane ha prorogato fino a inizio 2021 la deroga alla circolazione dei diesel euro 4 (!), andando quindi contro qualsiasi logica”.

“Altrettanto grave l’impasse istituzionale a livello nazionale. Proprio a inizio mese la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia per aver ‘sistematicamente e persistentemente’ violato le norme sull’inquinamento atmosferico, proprio per le polveri sottili! Una situazione che va avanti da decenni – continua Fumagalli -. Ovvero lo Stato italiano, coi vari Ministri dell’Ambiente che si sono succeduti, non ha fatto abbastanza (oseremmo dire che hanno fatto poco o nulla) per risolvere il problema dell’inquinamento dell’aria nella parti più inquinate del Paese, che sono anzitutto la Lombardia e la Pianura Padana”.

“Secondo noi le Istituzioni, Regione in testa e poi i Comuni del territorio, devono da subito mettere in campo provvedimenti seri e duraturi per disinquinare l’aria. È giusto che – in questa difficile fase che stiamo vivendo – la priorità di azione debba essere dedicata all’allarme virus, ma anche la questione smog è un problema di ordine sanitario, che rischia di interessare la parte più a rischio della popolazione, ovvero gli anziani e chi soffre di patologie respiratorie. Per questo il nostro, ennesimo, appello alle Istituzioni: si prendano provvedimenti per limitare il traffico nei centri urbani, riscaldamenti a meno di 19°C per gli edifici pubblici e privati. Ma soprattutto chiediamo di ripensare l’intera mobilità nelle città. E poi incentivare l’uso di fonti energetiche pulite, passando dai combustibili fossili alle rinnovabili: fotovoltaico e solare termico, pompe di calore, ecc.. Solo così si riuscirà a migliorare la qualità dell’aria del nostro territorio”.