Tagliato un platano a villa Gomes, Buizza: “Dal 2014 persi circa 460 alberi”

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Il platano di villa Gomes tagliato

L’agronomo ed ex consigliere invoca un cambio di rotta

“Il patrimonio arboreo ha bisogno di attenzione e risorse”

LECCO – L’agronomo lecchese Giorgio Buizza dopo essere intervenuto sulla questione dell’abbattimento del tiglio di piazza della Vittoria ad Acquate, ora punta la sua attenzione sul taglio di un platano del parco di Villa Gomes, a Maggianico, avvenuto sempre nei giorni scorsi. Di seguito la lettera dell’agronomo ed ex consigliere comunale.

Le premesse

È storia lunga e sofferta quella del platano n° 70 di Villa Gomes. Partiamo dal 2014. Dopo il nubifragio del 14 agosto di quell’anno, che aveva provocato ingenti danni nella zona dei giardini Gomes e Ponchielli, i periti allora incaricati dall’Amministrazione di verificare lo stato degli alberi, a proposito del platano n° 70, a cui fu attribuita l’altezza di ben 37 metri, nel loro rapporto scrivevano: ‘Interventi: messa in sicurezza con riduzione di altezza di 15-17 metri. L’intervento di riduzione in altezza necessario per garantire la tenuta meccanica è molto intenso, non rispecchia i principi dell’arboricoltura moderna e può compromettere oltre che l’estetica anche la vitalità dell’albero, che a causa dell’eccessiva asportazione di biomassa potrebbe morire rapidamente per stress vegetativo’.
La diagnosi sulla possibilità di morte della pianta per asportazione eccessiva di chioma era corretta; allo stesso tempo era sbagliata perché l’albero è morto a seguito di infezione da cancro colorato. La prescrizione della ‘potatura’ fu precisamente attuata nell’inverno successivo e il fusto fu ridotto in altezza di circa il 50% asportando gran parte della chioma e aprendo estesi invitanti varchi all’ingresso del parassita.
Probabilmente il parassita era già all’interno del fusto e si stava sviluppando, ma non venne rilevato. Sta di fatto che la riduzione della chioma ebbe come conseguenza il drastico calo della vigoria naturale dell’albero e la sua capacità di difesa dai patogeni.

Il platano nell’agosto 2018

Le avvisaglie

Nell’estate del 2018 sulla modesta chioma ricresciuta dopo la “potatura” del 2015, comparvero in modo evidente i sintomi caratteristici del “cancro colorato”. La presenza del patogeno, validata da analisi di laboratorio, fu oggetto di una mia prima segnalazione (20.09.2018) all’ufficio comunale preposto alla manutenzione del verde (funzionario, dirigente, assessore).
Nella stagione invernale successiva non accadde nulla e il platano restò al suo posto, deperendo ulteriormente ed aumentando la possibilità di diffondere il parassita sui numerosi grandi platani radicati nel giardino Gomes.
In data 12.06.2019 richiamavo la mia precedente segnalazione aggiungendo che, nel frattempo, erano stati rilevati numerosi platani affetti da cancro colorato in altre zone della città (viale Valsugana, viale Montegrappa) poi abbattuti.
In data 19.07.2019 il tecnico comunale rispondeva che a seguito di sopralluogo effettuato con il tecnico di Ersaf (ente regionale preposto alla gestione formale e al controllo delle norme fitosanitarie) non avevano rilevato, nel Giardino Gomes, alcun albero affetto da cancro colorato.
In data 16.07.2019 integravo la segnalazione fornendo più precisi dettagli per l’individuazione dell’albero oggetto di segnalazione (che già aveva un’ampia porzione di chioma secca). Trascorreva inutilmente anche la stagione invernale 2019/2020 e l’albero rimaneva al suo posto, ormai completamente morto.

La conclusione

Con ordinanza sindacale di massima urgenza, il platano 70 di Villa Gomes è stato tagliato (insieme al vicino tiglio n° 69 che aveva altre magagne). Il taglio è stato eseguito in una fase stagionale in cui le norme vietano di tagliare e potare platani infetti per evitare la possibile diffusione del parassita, che in questa fase stagionale presenta la massima virulenza. Sono trascorse ben tre stagioni utili per procedere al taglio (inverno 2018/19, estate 2019, inverno 2019/20): si è agito solo ora, nella stagione più propizia alla diffusione del patogeno. Non dimentichiamo che nel giardino di Villa Gomes esistono numerosi platani di grandi dimensioni e di elevato valore storico paesaggistico che rischiano di fare la stessa fine delle centinaia di platani morti a Lecco, per cancro colorato, negli ultimi decenni. Evocare il coronavirus per riferirlo ai platani è certamente eccessivo, ma l’atteggiamento di disinteresse nei confronti di questa patologia vegetale (per la quale non esistono cure) con il conseguente depauperamento del patrimonio arboreo della città, richiama la fase storica che stiamo vivendo con grandi sofferenze: per analogia anche in giardino sono richieste attenzione, tempestività, competenze, risorse. Il servizio pubblico di manutenzione e cura del verde – di cui ci sarebbe tanto bisogno – ha viceversa altri pensieri.

Il platano nel settembre 2019

Il bilancio arboreo

Il bilancio arboreo di fine mandato (obbligo di legge ai sensi della L. 13/2010), per questa Amministrazione, è pesantemente negativo. Dal 2014 a oggi i numeri (almeno quelli di cui si ha notizia tramite verifiche sul campo) dicono di circa 460 alberi pubblici persi (per cause diverse) a fronte di una sessantina di nuovi alberi, (sopravvissuti almeno 3 anni dopo la loro messa a dimora). Il rapporto di 1 (nato) a 7,6 (morti) è emblematico della considerazione di cui gode il verde pubblico in città.
Un indice di natalità di questo tenore, se perpetuato, porterebbe rapidamente all’estinzione di qualunque comunità vivente – in questo caso quella degli alberi urbani.
Una inversione di rotta è necessaria e, purtroppo, non potrà avvenire per ordinanza sindacale indifferibile ed urgente, ma solo attraverso una chiara scelta politica e una programmazione ragionata: un processo lungo e impegnativo.
Siamo nel periodo in cui le forze politiche stanno elaborando i programmi da sottoporre al giudizio dei lecchesi per chiedere il loro voto. Reputo che la coalizione di Centrosinistra disponga di attenzione e sensibilità sul tema e metto a disposizione le mie competenze perché nel suo programma siano esplicitati impegni puntuali ed efficaci.
Spero che anche le altre coalizioni abbiano uguale attenzione nei loro programmi perché il miglioramento dell’ambiente urbano, alberi compresi, non può essere una opzione, ma un dovere per coloro che amministreranno la città”.