Terza dose: finora 300 vaccinati in farmacia. “Serviva più coinvolgimento”

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Farmacia

Una decina di farmacie abilitate e quasi 300 terze dosi somministrate in questi giorni

Federfarma Lecco: “Condizioni impegnative per aderire, è mancato il coinvolgimento delle farmacie anche riguardo alle prenotazioni”

LECCO – Una decina di farmacie autorizzate e quasi 300 di terze dosi somministrate: è il bilancio a meno di una settimana dall’apertura delle vaccinazioni anti-Covid in farmacia, che si sono avviate dal 10 novembre anche in provincia di Lecco.

In città ha aderito solo la farmacia di Belledo, sul territorio provinciale invece altre farmacie nei comuni di Merate, Casargo, Abbadia, Civate, Colico, Valmadrera, Casatenovo (vedi qui la lista completa). Ad oggi, secondo i dati di ATS, sono state effettuate 278 vaccinazioni nelle farmacie aderenti.

La terza dose è rivolta fino ad oggi agli over 60, pazienti fragili e operatori del settore sanitario e sociosanitario che abbiano concluso il primo ciclo vaccinale (prima dose e richiamo) sei mesi fa. Per prenotarsi in farmacia bisogna recarsi o telefonare direttamente in negozio, mentre attraverso il portale di Poste ci si prenota per la vaccinazione negli hub, ovvero per il centro vaccinale del Palataurus per i lecchesi.

La farmacia dovrebbe rappresentare un’alternativa più prossima soprattutto per il cittadino che risiede fuori Lecco e in particolare per gli abitanti del meratese rimasti ‘orfani’ del centro vaccinale di Cernusco (chiuso a fine ottobre).

“Era una possibilità che noi farmacisti chiedevamo da parecchio tempo, sono stati realizzati anche dei corsi specifici, ma nella sua realizzazione ha implicato però delle condizioni logistiche, strutturali e burocratiche che hanno impedito una partecipazione maggiore da parte delle farmacie, solo il 10% sul nostro territorio ha aderito” sottolinea Andrea Braguti, presidente provinciale di Federfarma.

Secondo l’associazione, la cosa più importante mancata è soprattutto un ampio coinvolgimento delle farmacie in questa nuova fase, non solo riguardo alla somministrazione del vaccino: “All’inizio della campagna vaccinale, per la prima dose, ci era stato possibile assistere la popolazione, soprattutto i più anziani, anche nelle prenotazioni perché potevamo accedere direttamente dalle nostre postazioni alla piattaforma regionale Aria, che aveva i suoi difetti ma ci permetteva questa operazione. Con il sistema di Poste non ci è possibile, deve essere effettuato dal telefono dell’utente”.

“Coinvolgerci nelle prenotazioni – aggiunge Braguti – avrebbe consentito di raggiungere più persone, in particolar modo gli anziani con cui abbiamo un rapporto diretto tutti i giorni”.