Treni, si potenzia il servizio sulle linee lombarde per la ripresa di gennaio

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Trenord annuncia l’incremento dei treni sulle linee lombarde e della città di Milano

Protocollo d’intesa tra Regione e Ferrovie per rendere le stazioni più interconnesse alla mobilità sostenibile

LECCO / MILANO – Già a partire dal cambio orario del 13 dicembre 2020, sull’intero territorio lombardo, nei giorni feriali, Trenord ha potenziato il servizio per la ripresa di gennaio fino a effettuare più di 2150 treni e oltre 180 corse con bus.

Sui mezzi – treni e bus – rimane in vigore il limite di riempimento massimo del 50%, stabilito per fronteggiare l’emergenza pandemica. A questo scopo, Trenord ha rinforzato le composizioni arrivando a offrire 1milione e 41mila sedili, circa 21mila in più del 2019.

Ogni giorno feriale, fanno sapere da Trenord, la città metropolitana è servita da 1619 treni che effettuano 10712 fermate e offrono 924mila posti a sedere. Nelle 25 stazioni presenti nel comune di Milano, i treni effettuano 6.628 fermate. Nella fascia di punta del mattino, tra le 7 e le 9, nel solo capoluogo circolano 282 treni per un totale di 167mila sedili offerti.

L’ad di Trenod: “Campagna mediatica contro i mezzi di trasporto pubblici”

“Occorre l’impegno di tutti per favorire un progressivo ritorno delle persone sui treni regionali: ora siamo al 40% del periodo pre-Covid – ha detto l’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, incontrando i giornalisti – Purtroppo una campagna mediatica senza basi scientifiche ha decretato che i mezzi pubblici sono pericolosi e fonte di contagio. Pagheremo per anni questo deterioramento della percezione del servizio pubblico. Ma noi siamo un input del sistema, con tutti i vincoli che questo comporta: il sistema della mobilità è ovunque saturo nelle ore di punta, sulle strade come sui binari. Non si può ripartire tutti alle 7 del mattino”.

Piuri ha aggiunto: “Il dopo Covid? Sono convinto che ci muoveremo più di prima. Sarà una mobilità meno sistematica, meno commuting, ma progressivamente diluita nell’arco della giornata. Abbiamo davanti questa grande opportunità: catturare la domanda dove si genera, dalle funzioni e dai centri aggregatori che saranno inevitabilmente determinati da una diversa organizzazione della vita e da nuovi tempi delle persone. Il dopo Covid ci lancia questa sfida. Occorre coraggio da parte di tutti, istituzioni, imprese, scuola, università e  commercio”.

Come avviene dall’inizio dell’emergenza, proseguono le attività quotidiane di sanificazione straordinaria dei convogli, svolte di giorno nei tempi di sosta dei mezzi presso le principali stazioni di Milano e di notte nei depositi ferroviari.

Meno auto nelle stazioni: protocollo d’intesa tra Regione e FS

Nel frattempo ieri è stato siglato il Protocollo d’intesa per lo sviluppo dell’intermodalità nelle stazioni ferroviarie siglato da Regione Lombardia e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), con il quale si dà avvio a un lavoro comune che mira a ridefinire i piazzali e le aree adiacenti le stazioni con interventi capaci di alleggerirle progressivamente dalla prevalenza delle auto private, a favore di bus urbani e regionali, percorsi pedonali e ciclabili, ciclostazioni, spazi dedicati al kiss & ride, ai taxi, alla mobilità condivisa (car, scooter, monopattini e bike sharing) ed elettrica.

Obiettivi: potenziare l’accessibilità e l’attrattività delle stazioni, ottimizzare l’integrazione modale tra il treno e il trasporto pubblico su gomma, creare connessioni di qualità con la rete ciclabile, puntare sulla sostenibilità ambientale e sulla mobilità elettrica.

Un processo di valorizzazione delle stazioni ferroviarie che punta a trasformarle in un’opportunità preziosa di aggregazione ed erogazione di servizi dedicati alla mobilità integrata, in nuovi hub del trasporto sostenibile e della mobilità nuova.

Un gruppo di lavoro congiunto, con un approccio data-driven basato sulla condivisione delle informazioni, studierà le soluzioni da mettere in campo e le modalità per armonizzarle con le rispettive pianificazioni degli investimenti.

“Il Protocollo è un passo verso l’obiettivo comune di agevolare l’intermodalità ed efficientare i servizi che afferiscono alle stazioni di Rfi – ha commentato l’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi -. Ripensare gli spazi attorno agli scali ferroviari consente da un lato di implementare le azioni per la mobilità sostenibile, dall’altro di avviare significative operazioni di riqualificazione urbana considerando il ruolo centrale che le stazioni rivestono all’interno delle città e dei paesi”.