Treni, sospesa la fermata di Mandello, il PD: “Decisione inaccettabile”

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Controlli straordinari della Polizia di Stato alla stazione di Mandello

I democratici contro l’annuncio di Regione e Trenord: “Ancora una volta gli utenti sono stati trattati senza rispetto”

MANDELLO – “Ancora una volta, Trenord penalizza i pendolari senza alcun preavviso né confronto con il territorio. La soppressione della fermata di Mandello del Lario sui treni “diretti” RE Milano-Tirano è un provvedimento gravissimo, adottato senza informare preventivamente le amministrazioni comunali e i cittadini, che ne hanno avuto notizia solo tramite un comunicato stampa sul sito di Trenord”.

Il Circolo PD di Mandello del Lario/Abbadia Lariana si scaglia contro l’annunciata decisione di Regione di dover sospendere, almeno per un periodo, tra il 18 marzo e il 24 aprile, la fermata di Mandello del Lario lungo la linea Milano-Tirano per consentire dei lavori. “È inaccettabile che i cittadini di Mandello e delle aree limitrofe siano trattati con tale disinteresse e mancanza di trasparenza – dicono i dem – Molti pendolari hanno già pagato gli abbonamenti senza essere stati informati di una modifica così impattante sul loro quotidiano. Questa scelta non solo aumenterà notevolmente i tempi di percorrenza per chi deve raggiungere Milano e gli altri capoluoghi, ma creerà enormi disagi a studenti e lavoratori che ogni giorno utilizzano questi treni”.

“Le modalità con cui è stata presa e comunicata questa decisione sono un esempio di totale mancanza di trasparenza e di rispetto per il territorio e per chi ogni giorno si sposta con i mezzi pubblici. Nessun confronto, nessuna alternativa proposta come bus sostitutivi, solo un taglio imposto dall’alto, senza considerare le reali esigenze di chi vive e lavora sul nostro territorio” continuano dal Circolo.

“Chiediamo che Trenord e Regione Lombardia facciano immediatamente marcia indietro su questa decisione e garantiscano la trasparenza del caso. Non è accettabile che i pendolari del nostro territorio vengano lasciati senza risposte e costretti ad affrontare un ulteriore peggioramento del servizio ferroviario”.