Ultimo lotto del Tribunale. il Comune: “I soldi li metta il Ministero”

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L'ingresso dell'ex Tribunale

Otto milioni di euro è il costo dell’ultima parte dei lavori

L’amministrazione comunale punta a farlo finanziare interamente dal Ministero

LECCO – “Il Comune di Lecco ha già messo troppe risorse sul tribunale. E’ giusto che l’istituzione deputata, ovvero il Ministero di Giustizia, prenda in mano la parte finale di questo intervento”.

L’assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio, Corrado Valsecchi, interviene sulla questione dei lavori di rifacimento del Tribunale di Lecco di cui manca ormai solo l’ultimo lotto, ovvero la sistemazione di palazzo Cereghini.

Il costo dell’intervento è di 8 milioni di euro, di cui 4 milioni già finanziati dallo stato attraverso il Cipe mentre altri 4 milioni graverebbero sulle casse del municipio.

La torre del tribunale rimessa a nuovo

“Nel 2015 Piazza degli Affari era ancora un acquitrino, ora invece è un parcheggio funzionale alla città, il 18 settembre la torre del tribunale, dopo il collaudo, è stata restituita al Comune, mentre per l’ultimo lotto siamo già al progetto definitivo ma vorremmo che quest’ultima operazione la portasse avanti il Ministero insieme al Provveditorato per le opere pubbliche”.

Per questo il sindaco Virginio Brivio, nelle prossime settimane, si recherà a Roma per portare la questione all’attenzione del Ministero. “Non solo per quello – spiega il primo cittadino – vorremmo che si prendano in carico anche il futuro della torre, autorizzando il tribunale al trasferimento, oggi parziale. Abbiamo già avuto conferma dell’intenzione del tribunale di riportare in centro alcuni uffici, così come la sede dell’ordine degli avvocati. Il Ministero deve capire se per loro è sufficiente l’utilizzo parziale della torre o se vorrà attuare uno spostamento più significativo”.

L’insegna del tribunale all’ingresso della torre

Riguardo ai 4 milioni di euro che dovrebbe metterci il Comune per il completamento dei lavori, il sindaco fa sapere che nel caso il municipio potrebbe ricorrere all’accensione di un mutuo, una strada resa possibile dal minor indebitamento degli ultimi anni del municipio.