Un faggio donato da Avo agli Airoldi & Muzzi: “Segno di resilienza”

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I volontari ospedalieri dell’Avo omaggiano la giornata nazionale dell’associazione con un gesto significativo

Messo a dimora un faggio nel parco della casa di riposo di Lecco, luogo dove per prima è ripartita la loro attività dopo l’emergenza

 

LECCO – “L’albero che resiste rifiorisce”. Questo è il motto con cui è stata celebrata, lo scorso domenica 24 ottobre, la XIII Giornata Nazionale dell’AVO, Associazione Volontari Ospedalieri, che ogni giorno offrono il loro tempo, in modo gratuito, con un servizio di vicinanza per i degenti degli ospedale e per gli anziani ospiti delle RSA .

Una giornata nazionale celebrata nel secondo anno della pandemia, durante il quale i volontari per lungo tempo non hanno potuto svolgere il tradizionale servizio in ospedale e in RSA accanto agli anziani.

AVO Lecco ha scelto, per sottolineare questa giornata, di mettere a dimora un faggio nel parco degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi di Lecco, prima realtà dove i volontari AVO hanno potuto riprendere la loro presenza, sospesa per lunghi mesi a causa della pandemia. Ieri, lunedì 6 dicembre, festa patronale di Lecco, la Presidente AVO Lecco, Elena Molteni, insieme a un gruppo di volontari AVO – alcuni dei quali attualmente impegnati nell’accompagnamento dei familiari durante i colloqui con gli ospiti – hanno ufficializzato la donazione collocando una targa ricordo.

“Attraverso questo gesto – ha sottolineato nell’occasione Elena Molteni – abbiamo scelto di rendere visibili il valore e il senso più profondo del nostro esistere e della nostra assoluta voglia di resistere, nonostante il periodo storico della pandemia ci abbia tenuti lontani dalle corsie ospedaliere e dalle residenze anziani. E abbiamo voluto piantare questo albero proprio nel parco degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi, perché è stato il primo luogo dove abbiamo potuto riprendere la nostra presenza a fianco dei familiari degli ospiti”.