Uno chef lecchese sul podio delle Olimpiadi culinarie di Stoccarda

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E’ di Pescate il pastry chef della Nazionale Italiana Cuochi

Antonio Dell’Oro: “Una gioia immensa, risultato impensabile”

PESCATE – Lo chef di Pescate Antonio Dell’Oro medaglia di bronzo alle Olimpiadi culinarie di Stoccarda. Il lecchese, pastry chef della Nazionale Italiana Cuochi, grande protagonista nella prestigiosa competizione, una delle più importanti al mondo in ambito culinario, che si è svolta dal 14 al 19 febbraio. Come le Olimpiadi, anche questo evento ha cadenza quadriennale e per l’edizione 2020 erano presenti più di 40 nazioni, tutte molto agguerrite.

Tra i 6 chef che compongono il team azzurro, nel ruolo di pastry chef, ha partecipato anche Antonio Dell’Oro 34 anni di Pescate. Una passione per la pasticceria coltivata sin da piccolo, dopo la scuola alberghiera a Chiavenna ha frequentato stage in tutto il mondo con i più grandi maestri prima “camminare” con le sue gambe. Oggi tiene corsi di formazione in Italia e all’estero, ma continua a studiare dai grandi maestri per tenersi sempre aggiornato sulle ultime tendenze e mode.

Il pezzo artistico raffigurante un guerriero romano realizzato interamente in cioccolato

“Attualmente sono consulente-formatore di pasticceria per aziende e privati in Italia e all’estero e pastry consultant per ‘Becca’ un brand di pasticceria italiana con quattro punti vendita in Cina e base a Shanghai – racconta Dell’Oro -. Dal 2015 al 2018, infatti, ho vissuto in Cina e creato questo brand di pasticceria per una grande company, che ora seguo dall’Italia”.

Dessert chef table, tema Impero Romano, cremoso al fondente mandorla e mango, gelato mandorla e babà sferico rum e anice

Da due anni il pescatese fa parte della Nazionale Italiana Chef (Nic), nel 2018 durante la
World Cup a Lussemburgo aveva già conquistato una medaglia d’oro nella sezione “pastry art”. Il programma olimpico è stato molto articolato. Due le competizioni a cui le squadre erano chiamate a partecipare.

Dessert categoria Hot Kitchen, mousse al cioccolato al latte con infuso al tea earl grey, gelato al tea, variazione esotica, cake caldo al caramello e passion fruit

“La categoria ‘Hot Kitchen’ menu da 110 persone da preparare in 6 ore (tutto da zero) formato da tre portate (starter, main course, e dessert). Regole e programma gara erano molto severi e non bastava solo il gusto finale – racconta Dell’Oro -. Si veniva giudicati durante l’esecuzione nella pulizia, nell’innovazione di tecniche, nel gioco di squadra, nel rispetto di pesi e Haccp e, ovviamente, nei gusti esplosivi. Poi c’era la categoria ‘Chef Table’ (il tavolo in cucina) come avviene nei grandi ristoranti a 2/3 stelle Michelin. La giuria chiedeva appunto un servizio impeccabile e un menu molto articolato per 12 persone partendo da finger food di peso compreso tra i 6 e 12 grammi, un piatto vegano, un festivo, uno starter, una main course, un dolce e dei petit four (piccola pasticceria tipicamente francese) di peso compreso tra i 7 e 14 grammi. Il tutto legato a un tema e noi abbiamo scelto l’impero romano“.

Lo chef lecchese ha dovuto soddisfare richieste ardue in entrambe le competizioni: “Il dessert non poteva superare i 110 grammi e doveva esser composto da un pezzo principale, una parte ghiacciata (gelato), salsa, frutta fresca, un pezzo caldo e decorazione”.

Strabiliante il risultato ottenuto dal team azzurro formato dai migliori chef provenienti da tutta Italia, tutti hanno dovuto superare rigorose selezioni per poter entrare nella prestigiosa nazionale: “Domenica 16 febbraio siamo scesi in campo per la categoria Hot Kitchen e abbiamo vinto la medaglia d’oro che si traduce in un punteggio compreso tra i 90 e 100 punti. Martedì 18 febbraio è stata l’ora dello ‘chef table’ nel quale abbiamo preso un argento molto alto, sfiorando i 90 punti. Già questo era un grandissimo risultato per l’Italia che mai nella storia aveva conquistato un oro nella hot kitchen. Però non è finita qui perché la somma dei due punteggi ci ha permesso di piazzarci al terzo posto della classifica generale conquistando il bronzo olimpico. Un sogno divenuto realtà, un risultato impensabile: terzi dietro a Norvegia e Svezia due autentiche potenze nel mondo delle competizioni”.

La giuria formata da più di 30 giudici, tutti chef di alta professionalità molto severi e dalle aspettative altissime, ha premiato il valore della nostra nazionale: “E’ un risultato che mi riempie d’orgoglio perché, a differenza di altre nazioni, noi ritagliamo tempo al nostro lavoro per ritrovarci da tutta Italia almeno 2/3 volte al mese. Le Olimpiadi sono un grande palcoscenico e questo risultato è storico per l’Italia della cucina. Inutile dire che è stata una gioia immensa per un risultato raggiunto con molto impegno e costanza. Volevo ringraziare Diego Crosara, grandissimo maestro che mi ha supportato e guidato con la sua esperienza. Un grazie a tutta la famiglia Nic, al direttivo (Gaetano Raguní e Gianluca Tomasi) e a tutti coloro che hanno contribuito a questo grande successo”.