Vaccino anticovid, l’ex primario di Lecco Bonfanti responsabile scientifico

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All’ospedale San Gerardo di Monza al via la fase 1

Sono già quasi 600 i volontari che si sono candidati alla sperimentazione

MONZA – Sono già quasi 600 i volontari che si sono candidati a sperimentare il vaccino anticovid in via di sviluppo presso l’ospedale San Gerardo di Monza e messo a punto dalla Takis e dalla Rottapharm Biotech.

Condotta dal Centro Ricerca della Asst, in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca, la sperimentazione di “Fase 1” sull’uomo punterà a verificare l’efficacia di un vaccino basato sul DNA e innovativo anche dal punto di vista clinico.

Regione Lombardia ha approfondito la questione con il dottor Paolo Bonfanti, fino al marzo scorso primario all’ospedale di Lecco, oggi responsabile scientifico del progetto, direttore delle Malattie Infettive e associato in malattie infettive all’Università Milano-Bicocca; con Marina Cazzaniga, direttore del Centro di Ricerca di Fase 1 del San Gerardo e docente di oncologia medica alla Bicocca e Mario Alparone, direttore generale della Asst Monza. La sperimentazione sull’uomo consta di 3 Fasi ed è il primo passo verso l’utilizzo del vaccino su larga scala.

Per la “fase 2” coinvolti 200 candidati

La “Fase 1” durerà circa 3 mesi e dopo un periodo di “follow up” si analizzeranno i risultati. Alla successiva “Fase 2” parteciperanno 200 persone, selezionate tra le 582 che si sono già fatti avanti e sono stati iscritti nel Registro volontari e tra quelle che ancora si proporranno nei prossimi giorni.

Contribuire attivamente allo studio

È possibile candidarsi per partecipare come volontari alla sperimentazione di “Fase 1” mandando una mail a dir.centroricerca@asst-monza.it. Per farlo bisogna avere un’età tra i 18 e i 65 anni e non si deve essere entrati in contatto con il virus. Non si deve avere avuto nemmeno l’epatite o l’HIV. Sono fondamentali buone condizioni psicofisiche generali.

Screening, inoculazione vaccini ed esame degli anticorpi

Prima dell’inoculazione del vaccino, i volontari selezionati per la “Fase 1” dovranno sottoporsi a una serie di esami clinici, basati su test ematici e strumentali. Verranno effettuati tra fine ottobre e inizio novembre. Trascorsi 14 giorni dalla vaccinazione, i ricercatori dell’equipe dell’Asst Monza procederanno a eseguire dei prelievi del sangue dei soggetti coinvolti nella sperimentazione, per effettuare l’estrazione degli anticorpi prodotti dai loro organismi. Questi saranno messi in contatto con il virus attivo. Se gli anticorpi estratti neutralizzeranno il virus, il vaccino avrà avuto successo.

“Smart” e ripetibile

Il vaccino, di tipo genetico, per stimolare la produzione di anticorpi, non utilizza un virus inattivato da impiegare come vettore virale. Costituito da un frammento di Dna, una volta iniettato in un soggetto sano, stimola una reazione immunitaria che è in grado di prevenire l’infezione.