Vaiolo delle scimmie, 22 casi finora registrati nella nostra ATS

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I dati della Regione sui casi di vaiolo delle scimmie. In tutto 328 casi in Lombardia

In Ats Brianza (Lecco-Monza)  sono 22 i casi accertati. Le vaccinazioni ripartono da settembre

LECCO – Al 24 agosto i casi di vaiolo delle scimmie sono 328 dall’inizio dell’epidemia in Lombardia. Lo comunica la Regione in una nota relativa diffondendo i dati riguardanti la malattia.

La maggior parte dei casi lombardi riguarda la provincia di Milano, sono infatti 232 (71%). Sono invece 22 quelli registrati nel territorio di Ats Brianza ovvero nelle province di Monza e Lecco; specificatamente in quest’ultima se ne sono riscontrati…..

Altri 22 sono i casi verificati tra comasco e varesotto (ATS Insubria), 18 nella bergamasca. Le classi di età maggiormente coinvolte, spiegano dalla Regione, sono la fascia 30-39 anni (152 casi, 46%), 40-49 anni (91, 28%), 20-29 anni (50, 15%).

La vaccinazione in Regione Lombardia è iniziata il 10 agosto e al 23 agosto risultano vaccinate 1.531 persone. L’attività vaccinale riprenderà dal 1 settembre. Il Ministero della Salute fornirà ulteriori 2.840 fiale di vaccino ‘Jynneos’ a Regione Lombardia, dosi che si aggiungono alle prime 2.000 arrivate nella prima settimana di agosto, con prenotazione aperta da giorno 10.

Da giovedì mattina, tramite registrazione online sul portale (necessari codice fiscale e tessera sanitaria regionale) sarà quindi possibile prenotare la vaccinazione al seguente link: https://prenotasalute.regione.lombardia.it

A chi è rivolto il vaccino?

L’offerta, si legge nella nota della Regione, è indirizzata a uomini e persone transgender, residenti o domiciliati in Lombardia, che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) e che hanno avuto comportamenti sessuali a rischio.

I vaccini verranno somministrati nei ‘Centri Vaccinali’ identificati dalle ATS in ogni provincia e nei ‘Centri per la prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse’ (centri IST /MTS)’ delle ASST /IRCCS lombarde, già coinvolti.

Prima della vaccinazione un medico effettuerà l’anamnesi per verificare la presenza di controindicazioni e la rispondenza a requisiti definiti dal Ministero della Salute, in base alle dichiarazioni del soggetto. Le persone con vaccinazione per vaiolo eseguita in infanzia potranno prenotarsi (verrà eseguita una sola dose come da indicazioni nazionali) e analogamente potranno prenotarsi per il completamento del ciclo anche le persone che hanno ricevuto una prima dose all’estero.

Vaiolo delle scimmie, quali sintomi?

Il vaiolo delle scimmie, spiega il Ministero della Salute,  si può presentare clinicamente in modo differente: alcune persone presentano sintomi lievi, raramente asintomatiche, altre possono sviluppare sintomi più gravi e quindi necessitare l’ospedalizzazione.

I sintomi più comuni del vaiolo delle scimmie includono febbre, sonnolenza, dolori muscolari e mal di testa. L’eruzione cutanea si sviluppa di solito da uno a tre giorni dopo l’inizio della febbre ma può anche presentarsi prima dei sintomi generali. Interessa soprattutto le aree ano-genitali, il tronco, le braccia e le gambe, il viso, i palmi delle mani e le piante dei piedi, a volte le lesioni possono essere scarse e/o limitate solo alle aree genitali o peri-anali. Nel 5% dei casi la manifestazione di esordio può essere rappresentata da lesioni a livello del cavo oro-faringeo. Le lesioni cutanee spesso si presentano come macule, che tendono ad evolversi in papule, vescicole, pustole, croste.

I sintomi in genere durano da due a tre settimane e di solito scompaiono da soli o con cure di supporto, come farmaci per il dolore o la febbre. Il periodo infettivo deve essere considerato a partire dalla comparsa dei primi sintomi fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni e la formazione di nuova pelle.

Come si trasmette?

Sempre dal Ministero spiegano che una persona affetta da vaiolo delle scimmie è infettiva a partire dalla comparsa dei sintomi prodromici fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni e la formazione di nuova pelle.

La trasmissione può avvenire attraverso il contatto fisico stretto (faccia a faccia, pelle a pelle, bocca a bocca o bocca a pelle), compresa l’attività sessuale, con una persona infetta, con i suoi fluidi corporei o le sue lesioni cutanee. Non è ancora noto se il virus possa essere trasmesso sessualmente attraverso i fluidi genitali.

Il virus può essere trasmesso anche da oggetti contaminati quali vestiti, lenzuola, asciugamani, posate, dispositivi elettronici e superfici. Ulcere, lesioni o piaghe della bocca possono essere infettive e il virus può diffondersi attraverso il contatto diretto con la bocca, droplet respiratorie e probabilmente attraverso aerosol a corto raggio.

Il virus può anche diffondersi da una donna in gravidanza al feto, dopo la nascita attraverso il contatto pelle a pelle, o da un genitore infetto a un neonato o bambino per contatto stretto.

Le persone che sono contatto stretto, compresi gli operatori sanitari, i membri della famiglia e i partner sessuali, sono quindi a maggior rischio di infezione.