Violenza sulle donne: “I locali pubblici ‘sentinelle’ della sicurezza”

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Presentato a Lecco il protocollo tra Fipe Confcommercio e Polizia di Stato #SicurezzaVera

I locali pubblici argine contro la violenza di genere e presidi di sicurezza per le donne

 

LECCO – Bar, pub, caffetterie, ristoranti luoghi di socialità ma anche presidi di sicurezza, soprattutto in orario serale, quando sono poche le attività aperte lungo le strade: un ruolo che i pubblici esercizi ricoprono da sempre e che ha recentemente assunto un’attenzione maggiore sul tema della violenza di genere, grazie al protocollo siglato tra la Polizia di Stato, la Fipe Confcommercio e il Gruppo Donne Imprenditrici della Fipe.

Obiettivo del protocollo è quello di promuovere iniziative di sensibilizzazione e soprattutto dare agli esercenti e al loro personale delle conoscenze utili in materia di prevenzione, affinché si contribuisca ad aumentare la sicurezza delle donne.

Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe Confcommercio

“Gli esercizi pubblici rendono più vive le nostre città e il lockdown che abbiamo vissuto ha dato una consapevolezza maggiore di quanto queste attività non creino solo valore economico ma rapporti umani – ha sottolineato Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe Confcommercio, a Lecco venerdì mattina per presentare il protocollo – Il nostro lavoro è per certi versi simile a quello della sanità e delle forze dell’ordine: siamo aperti quando tutti gli altri sono chiusi. Camminando per strada non c’è donna che non abbia provato almeno una volta una sensazione di insicurezza e sapere di poter contare sulla presenza di un attività aperta nelle vicinanze è qualcosa di rassicurante”.

C’è poi un rapporto di fiducia che lega il cliente al pubblico esercizio: “Conosciamo e prestiamo ascolto alle persone, riceviamo le loro confidenze, sappiamo guardare cosa c’è dietro al ‘trucco’. Per questo anche il nostro ruolo di osservatori è importante”.

“#SicurezzaVera” è il nome del progetto promosso dalla Fipe guardando alla campagna anti-violenza della Polizia “Questo non è amore”. Vera è la donna virtuale protagonista di questa iniziativa di sensibilizzazione per esercenti e frequentatori dei locali pubblici. Quella a Lecco, nella sala conferenze di Palazzo Falck, è stata la 17esima tappa di presentazione del progetto e per l’occasione sono stati invitati anche gli studenti di quinta della scuola alberghiera di Casargo, insieme ai rappresentanti di Confcommercio Lecco, del Comune e della Questura.

“Purtroppo il nostro territorio non è avulso a questo fenomeno – ha ricordato il vicesindaco Simona Piazza – c’è sicuramente ancora tanto da fare, sopratutto in campo educativo con i giovani ma non solo. Viviamo intrisi di un mondo dove vi è prevaricazione in ogni ambito, ‘io’ e ‘tu’ sono sempre in contrapposizione, dobbiamo cambiare questo linguaggio nella nostra società come in famiglia. Nel frattempo doppiamo fare in modo che ogni realtà attiva nel nostro tessuto sociale possa diventare un punto di prossimità a cui le donne possono fare riferimento nel caso abbiano bisogno di aiuto”.

Il commissario capo Gianluca Gentiluomo e il vicesindaco Simona Piazza

Importanti sono i ‘canali ufficiali’ come gli uffici delle forze dell’ordine, i numeri anti-violenza, ma lo sono altrettanto i ‘canali alternativi’ ha rimarcato il commissario capo Gianluca Gentiluomo, dirigente della Squadra mobile di Lecco:

“Spesso la donna evita di esporsi direttamente, per timore di ripercussioni da parte di chi le fa violenza. Quando arriva un fascicolo sulla nostra scrivania vuol dire che c’è stato il coraggio di farlo ma preoccupa il ‘sommerso’ che resta tra le mura domestiche. Per questo ogni iniziativa è importante per fare emergere queste vicende – ha spiegato Gentiluomo – Protocolli come questi sono utili ad informare, in questo caso l’esercente, affinché si possano accedere campanelli di allarme”.

Sono stati ricordati durante la conferenza quei casi di violenza scoperti grazie ad espedienti, come la chiamata al 112 con la fittizia ordinazione di una piazza, fatta da una vittima per segnalare il proprio indirizzo di casa affinché venisse inviata una pattuglia, oppure il caso di una donna che si è rivolta alla farmacista per ordinare mascherine del tipo ‘1422’, ovvero il numero anti-violenza correttamente interpretato dal titolare dalla farmacia.

“Lecco è pronta a rispondere in maniera positiva a questo protocollo. Faremo del nostro meglio” ha rassicurato Marco Caterisano, presidente provinciale della Fipe.

Marco Caterisano, Fipe Confcommercio

Silvia Nessi, componente della Giunta di Confcommercio Lecco, ha ringraziato la presidente Valentina Picca Bianchi, “che ha fatto tanto per noi imprenditrici nei momenti difficili dello scorso anno, rassicurandoci e dandoci il suo sostegno. Le donne devono essere sempre consapevoli del loro valore”.

Silvia Nessi con Valentina Picca Bianchi