Colico, sui nuovi ambulatori è scontro tra medici e Comune

Tempo di lettura: 6 minuti

In una lettera, i medici di Colico rivendicano il loro progetto per i nuovi ambulatori

“Il Comune lo sapeva, ci ha sostenuto e poi tradito proponendo il proprio progetto”

COLICO – Si erano mobilitati, cercando un terreno dove poter realizzare il nuovo centro medico, a giugno avevano già firmato un contratto preliminare, mettendo al corrente l’amministrazione comunale della loro iniziativa, per questo sono rimasti sorpresi dall’annuncio pubblico del Comune di Colico sulla realizzazione di nuovi ambulatori in un altro edificio, dopo la proposta avanzata da un privato.

E’ quanto scrivono in una lettera i dottori Fabrizio Vellani, Laura Lafranconi, Stefano Rossi e Gigliola Biondelli, del gruppo Medici di Colico (che raggruppa complessivamente 4 medici di famiglia e un pediatra). I sanitari esprimono la loro amarezza per quello che considerano un ‘tradimento’ da parte del Comune che, secondo i medici, avrebbe voltato le spalle alla loro iniziativa per avanzarne una nuova, mettendoli in condizione di dover scegliere se aderirvi o meno.

Una lettera a cui (vedi sotto) è seguita la replica dell’amministrazione comunale che sottolinea come dai medici non sia arrivata alcuna proposta di convenzione al Comune e si è detta del tono della missiva.

La lettera dei medici

“Essendo consapevoli delle criticità strutturali dei nostri ambulatori – che l’emergenza covid ha ancora una volta evidenziato – nel corso degli ultimi anni non abbiamo mai smesso di cercare soluzioni alternative. Dopo aver valutato almeno cinque strutture in diversi punti del paese non trovandole adeguate, finalmente nella scorsa primavera abbiamo intravisto una soluzione: si tratta di tre lotti di terreno ubicati in Viale Padania e destinati ad opere di pubblica utilità. Abbiamo pensato di acquistarli e di costruire, a nostre spese, la nuova sede della Medicina di gruppo.

Così il 19 giugno scorso abbiamo firmato un contratto preliminare con la proprietaria dei primi due lotti, versando la dovuta caparra. Contestualmente abbiamo contattato la dozzina di persone proprietarie del terzo lotto e dato mandato ad un notaio di Delebio disporre gli atti di compravendita che proprio in questi giorni sono stati approntati. Non solo, presso un notaio di Lecco, abbiamo costituito ed iscritto al registro delle imprese (con ulteriore esborso di denaro) la Società VELAsrl che sarebbe stata l’ente giuridico che di fatto doveva perfezionare l’acquisto dei terreni e costruirvi gli ambulatori. Abbiamo poi dato mandato ad un architetto di Colico di progettare la struttura, tanto che il progetto preliminare ci è stato consegnato il 7 dicembre. Non ultimo si sono presi contatti informali con l’Ospedale Manzoni di Lecco che si era reso disponibile a valutare la possibilità di inviare presso tale struttura gli specialisti per il monitoraggio dei pazienti con cronicità in regime di Sanità pubblica.

Di tutti questi passi l’amministrazione comunale è stata sempre informata. Sin dall’inizio ci è stata garantita la ‘massima collaborazione’ per la realizzazione di un’opera che è di evidente interesse per tutta la cittadinanza tanto che ci era stato informalmente garantito anche il trasferimento del punto prelievi e dello sportello di via Parravicini”.
“Credevamo di essere davvero sostenuti dall’amministrazione comunale, tuttavia lunedì mattina una telefonata della sindaca Gilardi ci ha disilluso: ci preannunciava la convocazione ad un incontro per venerdì pomeriggio al fine di presentarci una loro proposta di costruzione dei nuovi ambulatori! Poco dopo abbiamo letto sui social e sui giornali che l’amministrazione comunale intende cogliere l’offerta di un privato a tale scopo. Ebbene, se l’amministrazione ha trovato il modo di finanziare un intervento pubblico ci chiediamo: perché proprio la sede della Medicina di gruppo la cui costruzione era ormai avviata e non un’altra opera di pubblica utilità? Perché tradire così brutalmente la collaborazione con i medici? Si, brutalmente! Perché, a nostro avviso, invece che strumentalizzare l’informazione avrebbero dovuto convocarci ad un incontro privato per discutere una soluzione comune che, magari di fronte ad una proposta perfino migliore della nostra, poteva concretizzarsi in una rinnovata collaborazione ed una condivisione di intenti piuttosto che in una irrispettosa imposizione. Solo dopo si doveva informare la cittadinanza di una trovata soluzione. Invece l’amministrazione comunale ha preferito scrivere nero su bianco sui mezzi di informazione che siamo stati convocati per condividere la loro iniziativa e, soprattutto, per raccogliere la nostra disponibilità al trasferimento nella nuova sede come se quest’ultima fosse la condizione per realizzarla! E come se non esistesse il nostro progetto già avviato! Progetto che avrebbe previsto tempi di attuazione di circa 12-18 mesi, quindi ben inferiori a quelli proposti dall’amministrazione.

“Questo è inaccettabile! Rigettiamo con forza questo modo di operare arrogante e prevaricatore, forse spinto dal periodo pre-elettorale. E non ci sembra inutile ricordare che cinque anni fa questa amministrazione vinse le elezioni con un programma in cui vi era scritto che avrebbero portato i nostri ambulatori nelle vecchie scuole e che negli anni necessari alla loro ristrutturazione ci avrebbero spostati in locali più adeguati grazie a degli accordi già presi con dei privati. Peccato che noi non ne sapessimo nulla e che i millantati accordi con i privati si siano rivelati solo inconsistente campagna elettorale. Dopo un anno di amministrazione fummo anche allora accusati della non realizzazione, per mancata accettazione al trasferimento, di una nuova struttura che l’amministrazione aveva previsto di fronte alla stazioncina di Piona, a nostro avviso troppo scomoda e lontana per i pazienti anziani.

Confidiamo che nell’incontro di venerdì i nostri amministratori siano in grado di garantire, questa volta veramente, la realizzazione dei nuovi ambulatori. Confidiamo che vi sia davvero spazio per collaborare con eventuali progettisti affinché si predispongano spazi massimamente funzionali. Confidiamo infine che questo modo di fare politica possa essere superato e si possa costruirne uno più rispettoso dei cittadini e dei lavoratori, in particolare di quelli della salute, soprattutto in tempi come questi! Sia chiaro a tutti che se in seguito all’incontro di domani decideremo di rinunciare all’acquisto dei terreni, rinunceremo di fatto alla nostra realizzazione dei nuovi ambulatori. Se questi non saranno poi effettivamente costruiti la responsabilità sarà da addebitarsi in toto alla giunta in carica”.

La replica del Comune

“A giugno 2020 abbiamo avuto un incontro con Dott. Vellani e Dott.ssa Lafranconi in merito ad un loro progetto, ad una loro idea che esponiamo come di seguito. I medici volevano acquistare dei terreni da un privato (identificati gialli sul PGT cioè aree standard per costruzione di opere pubbliche) per costruire a loro cura e spese, mediante una S.r.l., la casa della salute lungo Viale Padania (lato ferrovia, tra il ponte del torrente Inganna e il cavalcavia).

Si rammenta che per costruire in aree “gialle” occorre, necessariamente, individuare la tipologia di opera pubblica e/o intervento di pubblico interesse, nonché sottoscrivere una convenzione con il comune che disciplini tutta l’attività che si intende svolgere nell’interesse della collettività. 

Fermo restando la bontà dell’idea condivisa dall’amministrazione, abbiamo esposto sin da subito quali vincoli, a nostro avviso, dovevano essere previsti in sede di convenzione e di realizzazione dell’opera (es. vincolo di destinazione d’uso dell’immobile, vincoli imprescindibili nell’accordo sottoscritto con i medici per garantire la continuità della tipologia dell’attività svolta, l’interesse pubblico, la tipologia servizi erogati, ecc.).

Il passo successivo sarebbe stato, da parte dei medici, la presentazione al protocollo dell’ente di una proposta e di una bozza di convenzione che recepisse quanto sopra stabilito, e che confermasse l’accettazione da parte dei medici di tutto quanto discusso. Nulla è arrivato al protocollo. Il 3 dicembre giunge ufficialmente la proposta di un privato, a cui riteniamo di dare seguito pubblicamente, organizzando un incontro con i medici per una loro valutazione. Ci sorprende il tono di risposta dei medici considerato che la nostra proposta sarà condivisa con gli stessi e ha, quale unico obiettivo, l’interesse e il miglioramento dei servizi offerti ai cittadini, quali: medicina di base, centro prelievi e punto sterilizzazione animali/ambulatorio veterinario. Questo è quanto, questi sono i fatti”.