Nel 2020 abbattuti 80 cinghiali a Bellano. Il sindaco: “Diminuiti i danni all’agricoltura”

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Collaborazione fra il comune di Bellano e il comprensorio alpino per il contenimento dei cinghiali

Determinante la convenzione con i cacciatori

BELLANO – Sono 80 i cinghiali abbattuti l’anno scorso, nel territorio del Monte Muggio,  nel Comune di Bellano. “Un dato positivo nell’ambito della campagna di contenimento della proliferazione degli ungulati”: commentano dal comune di Bellano, a cui il Comprensorio Alpino Prealpi Lecchesi ha consegnato il resoconto degli abbattimenti.

“I numeri parlano chiaro e testimoniano come la convenzione, stilata un anno fa tra Comune e cacciatori, abbia funzionato, con un numero dei capi abbattuti nel corso del 2020 pari a 80 cinghiali nel territorio del Monte Muggio su un totale di 143 del settore Valsassina (quindi più della metà dei capi abbattuti appartiene al comune di Bellano).
In particolare sono stati abbattuti 40 capi sotto i 50 kg rispetto ai 4/5 del biennio 2018 e 2019. Un’operazione, quella relativa all’abbattimento di capi di peso ridotto, che ha permesso ai cacciatori di ottenere i contributi economici da parte del Comune, portando grandi benefici al territorio”, continua la nota.

“Da un’idea, nata dopo alcune riunioni in Prefettura, ha preso forma questo esperimento – spiega il sindaco di Bellano, Antonio Rusconi –. Quindi, grazie alla collaborazione con i cacciatori del Comprensorio Alpino Prealpi Lecchesi è stata scritta una convenzione ad hoc per l’abbattimento dei cinghiali, richiamando la salvaguardia del patrimonio pubblico del Comune. L’intuizione di dare un incentivo economico ai cacciatori ha fatto sì che i danni inferti ai pascoli, agli orti, ai prati e alle mulattiere da parte di questi animali siano drasticamente diminuiti, a beneficio della collettività”.

“Sicuramente rinnoveremo la convenzione con i cacciatori – prosegue Poppo Enicanti, presidente della Commissione Vendrogno ed ex sindaco del comune della Muggiasca – I benefici per il territorio di Vendrogno, ma non solo, sono evidenti: i danni ai terreni sono notevolmente diminuiti e, con essi, anche le richieste di ristori da parte di proprietari di fondi danneggiati. Speriamo che altri comuni seguano l’esempio di Bellano, per continuare questo processo di limitazione della proliferazione di questa specie”.

“Condivideremo con il Prefetto e gli altri enti coinvolti i risultati di questa azione di controllo che crediamo abbia avuto il merito di approcciare in modo diverso il problema dei troppi cinghiali, andando incontro ai cacciatori e dando loro benefit economici per agevolare gli abbattimenti – conclude Rusconi -.Un sentito grazie va a Marco Cendali e Giacomo Denti, nostri interlocutori del Comprensorio Alpino per la proficua collaborazione”.