Varenna, il sagrato ‘della discordia’. Il Comune ripristina il gradino

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Lavori in corso alla chiesa di San Giorgio di Varenna

Il Comune ripristina il gradino eliminato dalla precedente amministrazione

VARENNA – “Ripicche? Non ci appartengono”. Il sindaco di Varenna Mauro Manzoni tiene subito a precisare che l’intervento in corso in questi giorni davanti alla chiesa parrocchiale non è uno smacco al suo predecessore.

“Intendiamo invece, con responsabilità, mantenere un preciso impegno verso gli elettori che ci hanno legittimato a rimediare ai danni fatti nel 2015 dalla precedente Amministrazione”.

Il ‘sotto’ sagrato realizzato nel 2015

L’oggetto dei lavori è la massicciata davanti alla scalinata della chiesa di San Giorgio, realizzata dal passato governo cittadino, un intervento che ha previsto anche la rimozione del primo dei dieci gradini della scalinata secolare.

“Lavori scriteriati che ad Assisi, piuttosto che a San Gemignano, non sarebbero neppure partiti, ma che un’allucinante visione urbanistica li ha ritenuti necessari a Varenna per impedire ai maleducati di sostare davanti alla chiesa. Una scusa in verità, perché i maleducati posteggiano ancora, come prevedibile” commenta il primo cittadino.

“Le pietre lise che costituivano l’alzata ed i piccoli ciotoli di lago della pedata del primo scalino sono stati ignorantemente distrutti, così come sono andate perdute le antiche panchine rimosse accanto alla fontana, sostituite dapprima con sedute simili a catafalchi, poi rifatte a furor di popolo scopiazzando le forme di quelle originali. Naturalmente – asserisce Manzoni – tutto fatto senza preventiva autorizzazione della Soprintendenza, chiamata solo in un secondo momento, ad opera già realizzata, alla tutela del doppio vincolo monumentale e paesaggistico”.

La passeggiata quasi ultimata nei nuovi lavori

Ora l’attuale amministrazione comunale ha deciso di rimettere mano all’area antistante la chiesa, ripristinando il gradino e sostituendo con il porfido la passeggiata, prima in cemento, del marciapiede.

“E chi ha pagato per l’enorme danno causato? Nessuno! – prosegue il sindaco – Per rimuovere il manufatto, che tra l’altro costituiva di fatto una barriera architettonica, e riorganizzare viabilisticamente la piazza attraverso lo spostamento dell’attraversamento pedonale, teso ad evitare ai passanti di incrociare i veicoli all’ingresso della ZTL ed a consentire loro di godere di una maggiore superficie disponibile al suo interno, saranno impegnati 36.000 euro, coperti per più del 60% da un bando regionale e per la restante parte con fondi comunali, somme che sì, certamente, si potevano rivolgere ad altro”.