Merate, duecento chili di rifiuti e cento piante piantumate al primo weekend ecologico

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La manifestazione si è tenuta sotto una pioggia battente

Robbiani: “L’ambiente lo si difende con i nostri gesti quotidiani”

MERATE – Duecento chili di rifiuti raccolti e cento piante piantumate. E’ il bilancio del primo week end ecologico che l’assessore all’Ambiente Andrea Robbiani non esita a definire “sicuramente positivo”. Il brutto tempo ha messo lo zampino riducendo la partecipazione dei meratesi, ma non la voglia di fare e di rimboccarsi le maniche dei presenti.

Sabato mattina il gruppo si è ritrovato a Brugarolo per raccogliere rifiuti abbandonati per strada. La “caccia” è stata proficua: “Abbiamo raccolto parecchia roba. Circa 200 chili di rifiuti di ogni genere e qualcosa come 100 bottiglie di vetro. E’ stato svolto un lavoro molto bello che va sicuramente ripetuto con una certa cadenza”. Sempre sabato mattina il gruppo di Protezione civile si è invece focalizzato sugli interventi di pulizia della riserva del lago di Sartirana.

Domenica, invece, sotto una pioggia ancora più fitta, si è tenuta la prima festa dell’albero. Grazie alla partecipazione della protezione civile, di diversi amministratori comunali e di alcuni semplici cittadini sono state piantumate piante mangia smog come l’acero riccio, il bagolaro, il carpino nero, l’ontano nero e il ginkgo biloba. Le aree scelte sono state quelle a più alta densità di traffico come l’area verde da parte alla rotonda di via Como o quella all’incrocio con via Cernuschi e quella vicino alla rotonda di via Pertini a Brugarolo.

Delle piante sono state piantate anche nell’area interna dell’ex Cse, dove è anche nato il nuovo parco dei ciliegi – e il giardino della scuola dell’infanzia di viale Verdi. “Iniziamo da qui il nostro percorso per creare una foresta urbana – ha concluso Robbiani, ringraziando chi ha preso parte all’iniziativa – E’ stato fatto un lavoro enorme e bisogna continuare su questa strada, puntando ad ampliare la partecipazione. Tenere all’ambiente non vuol dire solo fare grandi discorsi e dichiarazioni, bensì svolger azioni quotidiane di responsabilità e presa coscienza del tema. Vuol dire anche sporcarsi le mani e prendere la pioggia per raccogliere rifiuti o piantare un albero.