Merate, in parrocchia la celebrazione della Virgo Fidelis

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Il parroco don Luigi ha sottolineato il servizio svolto dagli uomini dell’Arma a favore del bene comune

La compagnia dei Carabinieri di Merate ha celebrato giovedì la giornata dedicata alla sua patrona

MERATE – La compagnia dei carabinieri di Merate ha celebrato giovedì, la giornata dedicata alla sua patrona, la Virgo Fidelis, con una messa celebrata alle 18 nella parrocchia di Sant’Ambrogio. Un appuntamento sentito a cui, oltre ai rappresentanti dell’Arma delle stazioni comprese nel territorio della compagnia di Merate, hanno voluto prendere parte anche il sindaco di Merate Massimo Panzeri, insieme ai colleghi di Brivio Federico Airoldi e Cremella Ave Pirovano.

Un segno di vicinanza e attenzione al lavoro svolto ogni giorno dai Carabinieri sottolineato anche nell’omelia dal parroco don Luigi Peraboni che ha sottolineato il servizio a favore del bene comune svolto dai militari. ”Oggi sappiamo tutti molto bene come sia difficile trovare persone attente a questo aspetto” ha aggiunto. ”Oggi è più comodo essere individualisti, pensare solo a noi stessi e pretendere di arrangiarsi”.

Al termine della messa, il capitano dei carabinieri della stazione di Merate Domenico Cerminara, in servizio da pochi mesi in città, ha voluto ricordare come nel 1949, sua santità Pio XII promulgò la Bolla Pontificia con cui concesse all’Arma dei Carabinieri, come Santa Protettrice, la Beatissima Vergine Maria, con il titolo di “Virgo Fidelis”, fissandone la celebrazione il 21 novembre. In questa data ricorre, altresì, il 78° anniversario della “Battaglia di Culqualber”, a seguito della quale alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valore Militare.

Il capitano Domenico Cerminara

“Oggi si celebra anche la “Giornata dell’Orfano”: gli orfani sono assistiti e confortati con amorevole cura dall’Arma attraverso l’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma dei Carabinieri), che li sostiene negli studi sino al conseguimento del diploma  di laurea. A loro, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, rivolgiamo l’ultimo ma  più sentito pensiero”.

La funzione si è chiusa con l’intonazione del canto Virgo Fidelis.