Airuno, “dona un mattone”: l’appello per far rinascere Cascina Rapello

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La cooperativa Liberi Sogni ha lanciato ieri, sabato, la raccolta fondi per ristrutturare l’antica cascina

L’obiettivo è trasformare Cascina Rapello in un polo di ritorno alla terra, riscoperta delle tradizioni e sperimentazione di progetti

AIRUNO – Dare nuova vita a una cascina del Settecento abbandonata da decenni e trasformarla, insieme ai rigogliosi terreni, coltivati e boschivi, che la circondano in un polo accogliente e innovativo di ritorno alla terra, di riscoperta di saperi e tradizioni ma anche di sperimentazione di tanti progetti sociali, culturali e ambientali per tutti.

La cooperativa sociale Liberi Sogni ha dato il via ieri, sabato 16 ottobre, alla raccolta fondi per rigenerare Cascina Rapello, edificio rurale circondato da balze e boschi di castagno nella frazione di Aizurro, sul Monte di Brianza con una vista mozzafiato sul Resegone e sulla Valcava.

Cascina Rapello

“Vogliamo realizzare questo sogno insieme a tante altre persone, sperando che i bambini oggi presenti possano tornare qui tra qualche tempo in un luogo pronto a ospitare iniziative e progetti” le parole con cui Matteo Rossi, presidente della cooperativa Liberi Sogni ha dato il benvenuto alle persone che, dopo aver raccolto le castagne nei boschi vicini alla cascina, si sono radunati davanti all’ingresso del casolare per scoprire i contorni del progetto di riqualificazione di cascina Rapello.

“Quando abbiamo scoperto questo posto ci siamo sentiti stuzzicati e spronati a trovare una sede definitiva alla nostra cooperativa, contraddistinguendola con un progetto di ritorno alla terra e alle nostre origini” ha aggiunto Andrea Riva, sottolineando come i mesi di pandemia abbiano acuito e reso ancora più stringente la necessità di “aprirsi” alla natura. “Vogliamo che questo spazio sia inclusivo e che possa raccogliere tutti, dagli zero ai 99 anni, senza escludere gli ultracentenari, chiaramente! Ci serviva un luogo fisico da cui partire e da qui vogliamo concretizzare il nostro progetto, rigenerando una cascina che ha un valore storico e affettivo enorme”.

L’architetto Jacopo Vezzali, il sindaco Alessandro Milani, Andrea Riva e Matteo Rossi di Liberi Sogni

Il progetto di riqualificazione si dovrà muovere obbligatoriamente tra le maglie dei vincoli di tutela ambientale e paesaggistica a cui l’edificio è sottoposto. Per questo motivo, la parte frontale, quella che si specchia sulle montagne all’al di là dell’Adda, conserverà l’austerità e il taglio lineare della struttura rurale. “Sul retro riusciremo a effettuare una piccola espansione grazie alle possibilità previste dalla legge regionale sulla rigenerazione urbana – ha spiegato, progetti alla mano, l’architetto Jacopo Vezzali, il professionista che sta dando un volto all’idea di Liberi Sogni – . L’obiettivo è quello di creare un’aula polifunzionale per ospitare concerti, conferenze, spettacoli e fare anche didattica, realizzando un luogo più moderno, accessibile a tutti”.

 

Verrà ricavato anche uno spazio per il pernottamento, uno dove pranzare e uno dove cenare, un magazzino per i prodotti agricoli e un laboratorio per la trasformazione dei prodotti della terra e del bosco. La ristrutturazione prevede anche il rifacimento dei solai e l’efficientamento energetico della cascina, garantendo così un risparmio sui consumi energetici.

Il render della parte retro di Cascina Rapello

Un intervento importante che ha i suoi costi, stimati in circa 400mila euro. 46Mila euro sono stati già finanziati tramite Fondazione Cariplo, altri 154mila euro dovrebbero arrivare tramite incentivi statali o bandi, mentre per i restanti 200mila euro la cooperativa, che ha acquistato tramite mutuo cascina e terreni, si affida alle donazioni di aziende e privati: “Per questo lanciamo un appello a tutte le persone che hanno fatto un pezzo di strada insieme a noi partecipando in questi anni alle nostre attività nelle scuole, ai campi e ai centri estivi, nei boschi e nei musei” ha aggiunto Adriana Carbonaro, lanciando l’appello alla donazione di un mattone simbolico per ristrutturare Cascina Rapello. “Abbiamo bisogno di 8mila mattoni da 25 euro l’uno entro il dicembre 2023 per coprire le spese di 200mila euro”.

Concerto d’arpa per il lancio della raccolta fondi per Cascina Rapello

Ognuno potrà contribuire come può, anche semplicemente acquistando gli ortaggi a chilometro zero coltivati nell’orto ricavato sulle balze della collina. Da alcuni mesi infatti la cooperativa ha iniziato a rivivere fisicamente questo luogo, impiantando anche una yurta in materiali naturali trasformata nel quartiere generale dei laboratori e delle proprie attività.

Ieri al lancio della campagna di crowdfunding con tanto di burolle e concerto con l’organetto di Andrea Pizzamiglio e l’arpa di Sara Sgarioni, era presente anche il sindaco Alessandro Milani: “E’ la prima volta che vengo qui e mi ha subito colpito il clima di unità e condivisione verso un progetto che si contraddistingue come inclusivo coinvolgendo anche persone fragili e che punta a non lasciare morire storia e tradizioni di una frazione airunese. Non solo, ma l’esperienza del Covid ci ha confermato ancora una volta quanto sia importante il contatto con la natura”.

Con lui l’assessore Adriana Rossi che ha ricordato come nella sua infanzia e nella sua adolescenza Cascina Rapello abbia sempre simboleggiato natura e castagne, spronando quindi i presenti a continuare a dar forma al sogno.

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