Sabato 21 giugno corteo da Olgiate Molgora per denunciare le sofferenze degli animali nei laboratori di Charles River a Calco
“Questa realtà è profondamente inaccettabile, poiché costituisce uno sfruttamento privo di scrupoli”
CALCO – AVI (Associazione Vegani Internazionale), Cadapa, Fronte Animalista, LEAL (Lega Antivivisezionista) e NoMattatoio Milano organizzano un corteo sabato 21 giugno alle 14:30, con partenza dalla stazione FS di Olgiate Molgora, per denunciare la crudeltà della vivisezione e l’attività di Charles River Laboratories in Italia.
Charles River Laboratories S.r.l., filiale italiana di una multinazionale presente in decine di Paesi nel mondo, è la più grande azienda globale nel settore della vivisezione, con un fatturato annuo stimato superiore ai 4 miliardi di dollari.
La sede operativa italiana si trova a Calco, dove vengono allevati e geneticamente modificati animali da laboratorio di diverse specie, tra cui ratti, topi, conigli e altri, sottoponendoli a gravi sofferenze durante tutte le fasi della loro breve esistenza. Gli animali sono manipolati per sviluppare malattie inesistenti nella loro specie e, al termine degli esperimenti, spesso vengono uccisi con metodi crudeli e dolorosi.
Le associazioni, in una nota congiunta, sottolineano: “Ogni essere vivente è unico e irripetibile. Per questo motivo, la sperimentazione su specie diverse dalla nostra non può offrire risposte affidabili né realmente predittive per le malattie umane. Questa realtà è profondamente inaccettabile, poiché costituisce uno sfruttamento privo di scrupoli, finalizzato esclusivamente a generare profitti per le multinazionali coinvolte nel settore della vivisezione”.
Inoltre, le associazioni aggiungono: “In un’ottica di vero progresso scientifico ed etico, è fondamentale ribadire che esistono già metodi sostitutivi validi alla sperimentazione animale. Tecnologie all’avanguardia come gli organoidi, le colture cellulari tridimensionali e le simulazioni al computer si stanno dimostrando non solo più etiche, ma anche significativamente più predittive per la salute umana. Investire e promuovere queste alternative rappresenta la strada verso una scienza più avanzata, compassionevole e, soprattutto, efficace”.
La mobilitazione si propone come un momento di forte denuncia e sensibilizzazione, con l’obiettivo di porre fine alla vivisezione e promuovere la tutela dei diritti degli animali.