Fallimento Gestisport: 10 operatori interessati al subentro nella piscina di Merate

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Fallimento Gestisport piscina Merate

Piscina chiusa per il fallimento Gestisport: se ne è parlato ieri sera in commissione. 1200 i bambini rimasti senza corsi e 2800 gli abbonati con crediti attivi

L’amministrazione comunale al lavoro per il subentro di un nuovo gestore: lunedì il sopralluogo al centro per la riconsegna delle chiavi

 

MERATE – Dieci operatori interessati a subentrare nella gestione delle piscine di Merate dopo il fallimento Gestisport, la società che gestiva il centro sportivo di via Matteotti ( e altri 8 centri natatori in Brianza chiusi definitivamente al pubblico il 7 gennaio scorso), fallita nel mese di dicembre.

Ieri sera, la spinosa vicenda del crack di Gestisport e delle possibilità, il più possibili veloci, di riapertura della piscina è stata al centro della commissione Sport convocata su richiesta dei consiglieri di minoranza del gruppo Cambia Merate. L’assessore allo Sport Alfredo Casaletto e il sindaco Massimo Panzeri hanno riepilogato lo status quo, sottolineando con vigore il fatto che la struttura meratese resta molto appetibile da parte degli operatori del settore, che in queste settimane hanno manifestato l’interesse a conoscere le condizioni di un eventuale subentro nella gestione.

Un’ipotesi, quello dell’ingresso di un nuovo gestore alle medesime condizioni di Gestisport, nell’associazione temporanea di impresa costituita anni fa con il progetto di partneriato pubblico privato sulla struttura, che l’amministrazione comunale auspica si possa effettivamente concretizzare. “Sarebbe lo scenario migliore perché permetterebbe una più veloce riapertura della piscina senza dover ricorrere a una gara che allungherebbe sicuramente i tempi” ha ribadito Panzeri.

Casaletto ha evidenziato come lo stop improvviso al regime dell’esercizio provvisorio, inizialmente concesso dal tribunale, abbia spiazzato, oltre ai tanti utenti della piscina che si sono trovati con i cancelli chiusi, anche l’amministrazione comunale che contava di poter impiegare i tre mesi dell’esercizio provvisorio per avviare, a impianti aperti, le trattative con il nuovo gestore.

“La situazione ora ci impone di correre insieme agli altri due soggetti dell’Ati per trovare un sostituto. Ci rincuora aver ricevuto finora 8 manifestazioni di interesse (a cui si sono aggiunte le due arrivate proprio ieri al sindaco per un totale di 10 “pretendenti” ndr), a conferma dell’interesse verso la struttura”.

Commissione fallimento Gestisport Merate
Tra il pubblico anche Diego Consonni (il primo a sinistra), ormai ex direttore delle piscine di Merate

Del resto, i numeri non sono mai mancati, come ricordato anche dall’ormai ex direttore delle piscine Diego Consonni, presente tra il pubblico (insolitamente numeroso) della commissione e invitato a prender parola dalla presidente Norma Maggioni per rispondere ad alcune specifiche domande di consiglieri: “Avevamo 1200 bambini iscritti alla scuola di nuoto a cui abbiamo riconosciuto, a settembre al momento del rinnovo dell’iscrizione, il 50% dei crediti dovuti all’interruzione dell’attività causata dal Covid. In questi casi mediamente i crediti sospeso sono di circa 30, 35 euro a bambino. Erano invece 2800 gli abbonamenti attivi, suddivisi in carnet, semestrali e annuali”.

Tra le 80 e le 95 persone il personale impiegato nella struttura, di cui una trentina come lavoro principale. E’ sul loro destino che si è accesa l’attenzione dei consiglieri, con l’auspicio di salvaguardarne il posto di lavoro. Panzeri ha poi voluto porre l’accento sulle difficoltà registrate nel settore a causa del Covid: “Mi sono confrontato venerdì scorso in una call con i sindaci degli altri 8 Comuni dove Gestisport gestiva, con formule diverse rispetto a Merate, gli impianti. La considerazione condivisa da tutti i primi cittadini è che il settore delle piscine è stato uno dei più penalizzati e meno sostenuti durante la crisi sanitari in atto. Non è un caso se da un’indagine recente si parla del 25% di queste strutture a rischio chiusura”. Come a voler parare eventuali colpi, Panzeri ha tenuto a sottolineare quindi che non è la formula individuata anni fa a Merate con il partneriato pubblico privato che ha comportato la chiusura del centro, ma proprio la situazione del settore.

A preoccupare ora sono anche gli aumenti su gas e luce che porteranno nuove spese per strutture energivore come palestre e piscine. Da qui, l’idea, condivisa con gli altri sindaci, di inviare una lettera appello agli enti superiori, dalla Regione al Governo, per chiedere un supporto.

Sui tempi di riapertura della piscina Panzeri non si è però sbilanciato, continuando a dirsi “fiducioso” per una positiva soluzione della vicenda. “Abbiamo ricevuto rassicurazioni verbali da parte del curatore sulla possibilità che le attrezzature presenti nell’impianto possano venire utilizzare nell’immediato da chi subentrerà, valutando poi con calma le modalità del trasferimento del titolo di proprietà. Bisognerà anche capire cosa fare dell’impianto di cogenerazione che era stato posizionato dal gestore nel 2016”.

Lunedì 24 gennaio, intanto, si terrà un sopralluogo alla piscina e verranno molto probabilmente consegnate le chiavi dell’impianto all’amministrazione comunale. “Dobbiamo dare una risposta anche alle associazioni, come Merate Gym e il calcio a 5, che usavano la palestra per le loro attività. Al momento non possiamo farle entrare per una questione di utenze”.