Greenway sull’ex ferrovia tra Cernusco ed Airuno: chiesto il contributo a Fondazione Cariplo

Tempo di lettura: 5 minuti
Tratto ferroviario dismesso in leggera trincea, con la massicciata ferroviaria generalmente in buono stato

Il progetto, coordinato dall’amministrazione di Olgiate,  vede riuniti diversi Comuni, la Provincia, il Parco e Rfi

Si tratta della riqualificazione dell’ex sedime ferroviario per trasformarlo in una ciclabile da Cernusco ad Airuno

OLGIATE – Sostenere la realizzazione del progetto della Greenway attraverso un bando di Fondazione Cariplo. E’ il percorso intrapreso dal comune di Olgiate che si è fatto promotore del progetto di rilancio dell’ex sedime ferroviario a fine del recupero cicloviabilistico al tavolo della competitività della provincia di Lecco organizzato dalla Camera di Commercio. A seguito del confronto con Rfi, la Provincia di Lecco, l’università degli studi di Milano, il Parco di Montevecchia e i Comuni di Olgiate, Airuno, Brivio, Calco, Merate, Cernusco e Montevecchia si è infatti deciso di sostenere il progetto in relazione agli Interventi emblematici di Fondazione Cariplo e di cooperare per presentare la domanda entro il 30 giugno.

Un percorso, quest’ultimo, che si affianca alla richiesta già avanzata dal Parco di Montevecchia che ha proposto come prioritario questo intervento alla Regione. “Crediamo tantissimo in questo progetto” chiarisce l’assessore olgiatese Matteo Fratangeli che ribadisce come non ci possa essere turismo senza sostenibilità.
Caldeggiato anche dal Parco del Curone perché darebbe la possibilità di accedere all’oasi verde della Brianza in maniera sostenibile, il progetto prevede il recupero di un tratto della ferrovia in disuso tra Lecco e Milano e la sua trasformazione in una “greenway”.

“Nel febbraio del 2019 la Provincia di Lecco, 11 comuni (Olgiate Molgora, Montevecchia, Missaglia, Lomagna, Osnago, Airuno, Olginate, Merate, Cernusco Lombardone, Brivio e Calco), 2 Cooperative sociali (Larius e Paso Lavoro) e l’Università Statale di Milano hanno partecipato al bando europeo Urban Innovative Action per il recupero di questo tratto di sedime abbandonato – aggiunge Fratangeli – . Il bando metteva a disposizione un importante contributo che premiava le azioni innovative sulla base tematiche quali la mobilità urbana sostenibile. Purtroppo però la Commissione europea, incaricata della valutazione, dopo aver dichiarato ammissibile il nostro progetto, ha comunicato a luglio 2019 la non finanziabilità”.

Matteo Fratangeli

Un esito sfavorevole che però non aveva tarpato le ali agli attori coinvolti, convinti della necessità di trovare “altre forme di finanziamento per la realizzazione di un intervento che consideriamo prioritario per il territorio.
D’altra parte è in quest’ottica che il Comune di Olgiate Molgora, nel 2018, aveva commissionato lo studio di fattibilità tecnico economica per prevedere il recupero complessivo, dal confine nord del comune di Merate alla stazione di Airuno, di 4,1 km di sedime ferroviario dismesso.
Un progetto che è nato per porre l’accento non solo sull’infrastruttura in sé ma anche sulla piacevole fruizione dell’ambiente circostante che il percorso rende possibile, valorizzato dai parchi di Montevecchia e del Monte di Brianza e grazie al collegamento con i diversi centri di vita e risorse agroturistiche del territorio”.

Il percorso della green way andrebbe a sfruttare le tratte del sedime ferroviario lasciato libero dai lavori di raddoppio della tratta Calolziocorte-Carnate sulla linea Milano – Lecco e l’itinerario si collegherebbe con la ciclovia dell’Adda con un percorso completamente pianeggiate (eccetto i raccordi con l’alzaia dell’Adda).
“Percorrendolo a ritroso, il percorso prende avvio ad Airuno staccandosi dalla ciclabile dell’Adda e raggiungendo il centro del paese e la zona della stazione ferroviaria. Da qui la ciclabile sfrutta il sedime ferroviario dismesso, proseguendo a mezza costa del Monte di Brianza fino a Olgiate Molgora: un tratto particolarmente panoramico che permette di allargare lo sguardo al solco morenico della valle dell’Adda e alle colline della fascia pedemontana. In Località San Zeno la ciclabile abbandona il sedime ferroviario e si porta a fianco della ferrovia seguendo strade secondarie e toccando la stazione Olgiate Molgora. Al confine con il comune di Merate l’itinerario riprende il sedime ferroviario fino a Cernusco Lombardone per arrivare alla stazione ferroviaria recentemente riqualificata per il bike sharing e il deposito delle biciclette. Può inoltre prevedere il proseguimento verso sud o la risalita a Montevecchia, sfruttando percorsi ciclabili già realizzati dai comuni di Cernusco Lombardone e Montevecchia”.
Il costo previsto è di circa 2 milioni di euro.

Non solo. “Il piano provinciale di rete ciclabile prevede che la greenway in oggetto costituisca parte dell’itinerario 16 “Greenway della ex-ferrovia Airuno-Cernusco-Carnate”, connettendosi con altri 3 itinerari previsti dallo stesso piano. Secondo le previsioni dei PGT e dei PUT dei comuni interessati, inoltre, dalla greenway si dirameranno in futuro altri percorsi e itinerari ciclopedonali che consentiranno di estendere le connessioni a servizi comunali e beni di interesse culturale, archeologico e ambientale, valorizzandone il ruolo di “asse portante” della rete ciclopedonale di livello locale. Il collegamento delle stazioni di Olgiate Molgora, Airuno e Cernusco Lombardone e la loro connessione per mezzo di un itinerario ciclabile e pedonale passante nei centri abitati permetterà quindi di creare una dorsale ciclopedonale di attraversamento da nord a sud del territorio meratese.
Se inserita in una rete più ampia (come previsto dal Piano Provinciale di Rete Ciclabile) potrà avere una forte funzione turistica, con valenza sovracomunale, favorendo la scoperta di alcuni beni di rilevanza culturale e paesaggistica del territorio, ma tale dorsale potrà svolgere molteplici altre funzioni, costituendo sia un percorso utilizzabile per gli spostamenti a piedi e in bicicletta tra i centri abitati e le frazioni periferiche, sia offrendo spazi verdi per attività ricreative e sportive all’aperto in connessione con importanti aree naturalistiche del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone (a sud), del PLIS del Monte di Brianza e del Parco Adda Nord (a nord)”.

Un’occasione da non perdere anche per offrire una diversa fruizione dei luoghi attraverso una diversa offerta di mobilità, capace anche di rispondere alle criticità, dovute agli affollamenti registrati nelle zone di accesso al Parco del Curone. “Siamo tutti consapevoli che la pressione dei visitatori durante i weekend primaverili ed estivi è diventata difficilmente sostenibile in alcune aree del Parco di particolare pregio come ad esempio l’alta collina di Montevecchia o in zona Bagaggera e Cà Soldato, tra Olgiate e La Valletta, perché porta con sé un aumento considerevole del traffico veicolare che fa risaltare la mancanza di parcheggi.

Le stazioni di Osnago, Cernusco Lombardone, Olgiate Molgora e Airuno (per il Monte di Brianza e il Parco Adda Nord) sono un’opportunità che merita di essere valorizzata per convincere il visitatore a lasciare a casa l’auto e muoversi soprattutto in bicicletta lungo percorsi facilmente fruibili”. Lungo la spina dorsale della Green Way potrebbero inoltre trovare posto una serie di percorsi e di servizi come quello dei bus navetta e delle postazioni di bike sharing.