Il lupo nel Parco, la testimonianza di un runner: “Ho incrociato due volte uno strano lupoide”

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La lettera di un runner: “Dopo che ho letto del ritorno del lupo non ho più dubbi: anch’io l’ho incrociato due volte”

Gli avvistamenti sono avvenuti nel Parco del Curone a novembre e a dicembre, qualche giorno prima della razzia in un allevamento di ovini

MONTEVECCHIA – “Pensavo inizialmente che fosse un cane senza padrone al seguito. Ma dopo aver letto il vostro articolo relativo alla presenza di un lupo nel Parco del Curone, mi sento in dovere di segnalare di aver visto, in due occasioni, la presenza di strani lupoidi nel Parco”.

A parlare è Massimiliano Augusto, 45 anni, runner solito ad allenarsi nei sentieri che si snodano lungo la Valle di Montevecchia e del Curone.

La prima volta, nel mese di novembre, l’avvistamento è avvenuto all’altezza del guado prima di Ca’ Soldato. “L’esemplare era molto più vicino a Montevecchia, prima di giungere a Ca’ Soldato. Credendo si trattasse di un cane “sciolto” senza guinzaglio ho provato a seguire l’animale, ma non vi erano padroni a seguito. Se non avessi sentito del ritorno del lupo, avrei continuato a pensare che fosse un cane randagio, ma la sua silhouette era troppo strana ed era in giro senza padroni. Era mattino, intorno alle 9.30, in un momento di massima tranquillità”.

Un ritorno, quello del lupo, certificato dalle analisi effettuate sulle tracce di saliva trovate intorno alla carcassa di una pecora, dopo un attacco avvenuto a ottobre in Valle Santa Croce.

Il secondo avvistamento invece è più recente e risale al tardo pomeriggio del 21 dicembre, qualche giorno prima dell’assalto all’allevamento di ovini situato in Valle Santa Croce, in cui sono state trovate morte 13 pecore (le modalità dell’attacco spingono a pensare si tratti ancora una volta del lupo, ma sono attesi i riscontri genetici per la conferma).

 

L’avvistamento è avvenuto proprio in prossimità della discesa verso la Valle Santa Croce, dove é situato il monumento per i caduti della peste.

 

“Ho notato un piccione a terra che all’andata era integro ed al rientro era un ammasso di piume, e ho notato questa figura allontanarsi di corsa. Ripeto, se non avessi letto la notizia del ritorno del lupo nel Parco avrei pensato a un cane randagio, ma ora non ho più dubbi si trattasse di un lupo, anche se purtroppo non sono riuscito a fotografarlo”.