Il Parco del Curone diventa più grande: 227 ettari in più tra Missaglia, Merate e Cernusco

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Montevecchia parco del Curone

La comunità del Parco ha adottato ieri sera, lunedì, la variante al Ptc per l’azzonamento

Un iter lungo, iniziato nel 2012 dopo la battaglia contro il piano cave della Provincia

MONTEVECCHIA – Il parco del Curone diventa più grande con 227 ettari in più di terreno, pari all’8% dell’attuale superficie. E’ stata approvata ieri sera, lunedì, all’unanimità, l’adozione della variante al piano territoriale di coordinamento del Parco regionale di Montevecchia per l’azzonamento delle zone di Cernusco Lombardone, Merate e Missaglia, entrate a far parte del Parco del Curone con legge regionale 13 del 16 luglio 2019.

A presentare ai rappresentanti della comunità del parco, riuniti in videoconferenza su Skype, il lungo iter di allargamento dei confini territoriali dell’oasi verde brianzola è stata l’architetto Luisella Mauri, estensore della variante al Ptc insieme a Valentina Carrara, consulente del Parco. La professionista ha ricordato come si sia iniziato a ragionare in merito all’ampliamento dei confini missagliesi nel 2012 dopo la contrarietà, corredata da oltre 3mila firme raccolte, contro il progetto di estensione del piano cave della provincia anche alla zona sud ovest di Missaglia. Con questo processo Missaglia ha conferito al Parco 217,80 ettari di terreni agricoli, tra cui l’area intorno a Villa Moneta e al suo laghetto, cascina Novelleè e Molino Cattaneo.

Coinvolti nel processo anche i Comuni di Merate con 4 ettari e di Cernusco con poco meno di 5 ettari di terreno. Si tratta grosso modo di aree situate nella frazione di Pagnano e nell’area del centro sportivo di Cernusco con l’obiettivo di inserire zone cuscinetto in modo da sorpassare la cesura rappresentata dalla linea ferroviaria. Con la variante al Ptc il processo di ampliamento dei confini del Parco si avvia alla definitiva conclusione. “Abbiamo cercato di mantenere una linearità con quanto previsto dallo strumento di piano del Parco e quello dei Comuni coinvolti in modo da non creare contrasti tra norme” ha puntualizzato Mauri, sottolineando in maniera positiva l’osservazione presentata in sede di Vas da Arpa che ha proposto un monitoraggio fotografico a distanza di anni delle zone che verranno ora inserite nel Parco. Un lavoro, ha rimarcato poi il coordinatore delle Gev Giovanni Zardoni, che le guardie ecologiche hanno già iniziato a svolgere con un reportage fotografico.

“In questo modo viene creato un corridoio ecologico importante tra il Plis dei Parchi Briantei e il Curone con un collegamento che abbraccia Missaglia da Novaglia fino al lato ovest del paese e fino alla Valle della Nava, comprendendo angoli di una bellezza unica. Siamo molto contenti che vada a conclusione questo lungo iter” ha sottolineato l’assessore missagliese Paolo Redaelli, subito seguito dal collega di Olgiate Matteo Fratangeli che ha espresso l’auspicio che si possa arrivare all’ampliamento anche a nord dei confini del Parco: “Rivolgo i miei complimenti a Missaglia per essere arrivati fino in fondo e aver conseguito un risultato così importante sotto il profilo naturalistico e ambientale a beneficio di tutto il territorio. Mi conforta sapere che avete iniziato nel 2012 e auspico che anche a Olgiate, che ha iniziato a parlare di ampliamento nel 2017, possa arrivare allo stesso traguardo”.

Ora l’iter della variante prevede la pubblicazione del piano per 30 giorni e successivi 60 giorni per le osservazioni: dopodichè verrà trasmesso in Regione per l’approvazione con delibera di Giunta regionale.